Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Consiglio, approvato il bilancio di previsione

L’assessore Minardi: «Accordo raggiunto con Nomura per la chiusura del derivato»

PESARO – Il consiglio provinciale approva il bilancio di previsione. Voto a favore della maggioranza; contrari Pdl e Lega. L’assessore Renato Claudio Minardi: «E’ un bilancio di transizione, con le difficoltà che oggi sono di tutti gli enti locali. In primis le Province, che hanno avuto un taglio 8 volte superiore a quello dei Comuni. Fare i conti con 10 milioni e 600mila euro in meno, solo considerando il 2013, è oggettivamente complicato». Poi annuncia: «Abbiamo raggiunto l’accordo per chiudere il derivato con Nomura, seguendo il mandato del consiglio provinciale. La struttura ha fatto un ottimo lavoro: sono state rilevate criticità nel contratto, anche considerando la giurisprudenza  emersa negli anni. Chiudiamo nel rispetto della legge. Ci sono clausole di riservatezza, la trattativa è stata lunga. Ma l’accordo è vantaggioso per la Provincia».
Il dibattito. Il capogruppo Pdl Antonio Baldelli: «Si è solo rimandato al prossimo anno il fallimento della Provincia, usando “barbatrucchi”. Esempi? La supervalutazione degli immobili che la Provincia ha messo nel piano di alienazioni. Addirittura si prevedono plusvalenze del 120 per cento. L’ex Bramante è stato valutato circa 6 milioni  di euro, si stima però di incassare 12 milioni e 500mila euro. E ciò nel momento in cui gli immobili hanno avuto, per la crisi, una svalutazione di almeno il 30 per cento. Si prevede di incassare oltre 800mila euro in più per l’Ipt, relativamente all’imposta di immatricolazione delle auto. Ma il mercato del settore crolla. Come fa la Provincia ad aumentare la previsione di introiti? I problemi di bilancio sono gravi. Pensiamo ai derivati tossici, acquistati in passato per decine di milioni di euro».  Roberto Giannotti (Scelta civica): «E’ il bilancio della resa, si va verso un epilogo negativo. La voragine finanziaria che si è determinata negli anni è solo la coda delle scelte improntate al superfluo che hanno caratterizzato le passate gestioni amministrative. La ricetta non può essere scaricare sul personale i guai dell’Ente, attraverso il taglio di produttività e buoni pasto. Bisogna riorganizzare l’apparato burocratico, eliminando le sacche di inefficienza e premiando il merito. Servono scelte coraggiose sul piano della riduzione dei costi della politica. Avviamo i processi di reinternalizzazione per ottenere entrate concrete. Esempi? Impianti termici e gestione del calore». Ma Minardi: «Le cifre del bilancio sono vere e autentiche. La coerenza è stata attestata dai revisori. L’Ipt? L’andamento di entrata, rilevato nei primi mesi dell’anno, ci ha consentito di mettere a bilancio la previsione. L’ex Bramante? Se sarà venduto, servirà a ridurre l’indebitamento. Abbiamo seguito la via del rigore. Il costo del personale, rispetto al 2012, è diminuito di un milione e 400mila euro. E in parallelo anche il costo del debito è sceso di un milione e 200mila euro». Nel mezzo Giuseppe Magnanelli (Pd) invita la Provincia a non rinunciare al coordinamento: «Fino a quando la Costituzione ci assegnerà un ruolo, troviamo strade per il collegamento con l’Expo 2015, aiutando e sostenendo gli imprenditori E alimentiamo sinergie con Regione e Comune per sostenere la candidatura di Urbino a capitale europea della cultura 2019». La conclusione è del presidente Matteo Ricci: «Ci siamo insediati nel 2009, quando le entrate correnti erano 75 milioni all’anno. Oggi sono 39 milioni: con questi tagli ci ritroviamo con la metà della Provincia. Dall’inizio abbiamo cominciato a tagliare tutto quello che reputavamo non fondamentale. Abbiamo dato segnali di rigore e sobrietà su tutti i livelli, cominciando dalla giunta più stretta d’Italia. La politica seguita sul personale è stata corretta. Abbiamo ridotto gradualmente il numero, grazie al blocco del turnover. Senza queste politiche, il bilancio oggi non si sarebbe fatto. L’unico modo sarebbe stato mandare in mobilità il personale». Ribadisce: «Nel bilancio di transizione, ‘lacrime e sangue’, le priorità seguite sono tre. Tutelare il personale, perché abbiamo funzioni da esercitare e, in un momento del genere, non vogliamo certo contribuire alla disoccupazione. In più, tamponiamo su strade e scuole. Con il riconoscimento dello stato d’emergenza, possiamo utilizzare alcune risorse in conto capitale per fare qualche asfaltatura». Ricci va avanti: «Siamo stati costretti a fare scelte dolorose, rinunciando ai contributi per enti e fondazioni culturali di cui siamo soci. Ma non c’era alternativa: o le convenzioni o la mobilità del personale. Ringrazio la giunta, anche per la decurtazione dell’indennità del 10 per cento. Un segnale non solo simbolico: così riusciamo a non chiudere il Centro Antiviolenza. Sottolineo la compattezza della maggioranza». Ora, nota Ricci, «non sappiamo cosa la Provincia sarà dal 2014.  E questo ci impedisce di impostare riforme organizzative radicali». Gli scenari: «L’abolizione ‘tout court’ aprirà la strada alla regionalizzazione delle Province, con maggiore centralismo. Dobbiamo lavorare invece per le Province municipali, enti di area vasta gestiti da una nuova governance in capo ai Comuni. Perché così nel territorio si mantiene il livello gestionale. Insomma, nonostante le difficoltà vogliamo occuparci del futuro e accompagnare questi processi. Anche per rafforzare i Comuni».
Indesit. Approvato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori Indesit, che unisce altri due documenti sul tema presentati da Baldelli e Ilari. «Chiediamo il ritiro del piano industriale di Indesit Italia e il mantenimento sul territorio della produzione», osserva il capogruppo Pdl.
Classico. In apertura di seduta, Arturo Pardi distribuisce ai consiglieri provinciali una nota firmata dal “Comitato liceo Classico Pesaro”, in cui si chiede «di adottare ogni misura volta a scongiurare il trasferimento del Classico al Campus, rendendo disponibili tutte le strutture logistiche nel centro di Pesaro, in particolare l’ex Bramante per la durata dei lavori al Morselli». In più: «Sia dedicato un consiglio provinciale all’organizzazione e programmazione dell’edilizia scolastica». Istanza sostenuta anche dall’opposizione. E del Classico se ne parlerà, tra l’altro, nella prossima seduta dell’assemblea. «Che sarà molto probabilmente il 25 luglio», spiega il presidente Luca Bartolucci.    
        

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