Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Congresso Teatro universitario, venerdì si apre il sipario a Urbino

Debutto con De Bosio, in serata spettacolo sul dramma di Bagdad

URBINO. Prende il via venerdì 21 luglio a Urbino, nella cornice del Cortile d’onore di Palazzo Ducale, il VI Congresso mondiale Iuta, International university theatre association (Associazione internazionale del teatro universitario), organizzato dal “Teatro Aenigma” diretto da Vito Minoia. Dopo aver esordito nel 1994 a Liegi, la manifestazione è approdata poi a Velleyfield (Canada), Dakar (Senegal), Cracovia (Polonia) e Olympia (Grecia). E ora tocca all’Italia, più precisamente alla città dei Torricini, che ospiterà le sei giornate di studio e spettacoli incentrate sul tema “Gli attori nel teatro universitario”. Alle ore 9 sarà Lella Mazzoli, assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Urbino, ad accogliere docenti universitari, studenti e compagnie di teatro universitario in rappresentanza di circa trenta nazioni dei cinque continenti. Seguirà una visita guidata a Palazzo Ducale. Nel pomeriggio, al Teatro la Vela (ore 16) è in programma  l’apertura ufficiale dei lavori. Ai saluti da parte dei rappresentanti delle istituzioni territoriali e ai messaggi delle più alte cariche dello Stato e del Governo, seguiranno il saluto di Robert Germay dell’università di Liegi, presidente Iuta, e gli interventi dei membri del Comitato scientifico per l’Italia: Gianfranco De Bosio, docente di Teatro all’università Iulm di Milano, presidente del Comitato scientifico dell’Istituto internazionale per l’opera e la poesia dell’Unesco, Claudio Meldolesi, docente di Drammaturgia al Dams di Bologna e accademico dei Lincei ed Emilio Pozzi, docente di Teatro e Spettacolo all’università di Urbino e direttore della rivista europea “Teatri delle diversità”. A partire dagli anni Cinquanta lo studio del teatro nelle università ha dato sempre più spazio all’aspetto pratico di questa forma d’arte in maniera tale che si fissasse nell’attività dell’attore o del “performer” il punto focale della ricerca. Ai relatori il compito di dare risposta a tutta una serie di riflessioni sull’attore, «in particolare - spiega Gianfranco De Bosio - su chi vive questa esperienza a livello universitario, il cui ruolo è caratterizzato da molteplici sfumature e i cui obbiettivi non sono riducibili a scelte settoriali. Innanzitutto perché lo studio della storia del teatro, come quello della saggistica, il confronto scientifico come l’approfondimento sulle tecniche di regia, o più specificatamente la vocazione teatrale, sono ambiti di riflessione non isolabili gli uni dagli altri. In secondo luogo perché lo studio del teatro nelle università segue prospettive di tipo multiculturali e multietniche». Lo spettacolo “Shahrazad pensando a Bagdad” (ore 21.30 teatro Sanzio) del regista iracheno Kassim Bayatly (Teatro dell’arcano, Premio Dams-Università di Bologna 2006), ispirato alla storia cornice delle “Mille e una notte” e a una leggenda popolare irachena, si propone come punto di mediazione tra due culture. «Assistere alla  pièce - sottolinea Vito Minoia - significa infatti assaporare il gusto della cultura del confronto lasciandosi  guidare lungo percorsi narrativi le cui direzioni rendono visibile, passo dopo passo, un ponte tra due mondi. Due realtà che seppure faticano a riflettersi, perché accecate dalle logiche della guerra, trovano, all’interno di questa narrazione che nasce da una tradizione culturale  eurasiatica, l’opportunità di ripensarsi in maniera libera e feconda».

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