Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Cercatori di tartufi, esami per il tesserino d'idoneità

La nuova sessione è prevista per sabato 23 settembre. Nel territorio provinciale i “tartufai” sono quasi undicimila

PESARO - La provincia di Pesaro e Urbino vanta il maggior numero di “tartufai abilitati” d’Italia, ben 10.850. Un fenomeno sociale che si manifesta principalmente nelle forme amatoriali, visto che il 70-80% dei cercatori di tartufi svolge la sua attività nel tempo libero. Non va sottovalutato anche l’aspetto dell’integrazione del reddito, per coloro che possono commercializzare tale prodotto.

Per la ricerca e raccolta del tartufo occorre essere in possesso dell’abilitazione e del tesserino rilasciati dall’ente pertinente in materia amministrativa (Provincia o Comunità Montana a seconda della residenza dell’interessato), previo versamento della tassa di concessione regionale. Tale documentazione è valida sull’intero territorio nazionale. I cittadini interessati all’esercizio di tale attività devono sostenere l’apposito “esame di abilitazione”. L’amministrazione provinciale ha previsto diverse sessioni d’esame (ben 11 dall’inizio dell’anno ad oggi) e la prossima si svolgerà sabato 23 settembre 2006, alle ore 9, nella sede di viale Gramsci 4 a Pesaro. Al riguardo, il Servizio Beni ed Attività Ambientali, Agricoltura e Tutela della Fauna della Provincia, ha predisposto e realizzato corsi preparatori agli esami, effettuando anche un monitoraggio per verificare l’effettiva partecipazione e la condivisione dell’utenza, che ha dimostrato un notevole consenso sia per la qualità delle docenze che per l’organizzazione.

Grazie all’ottima collaborazione con Comunità Montane e associazioni locali, la Provincia ha potuto così rispondere con efficienza, efficacia ed economicità al nuovo iter procedurale richiesto dalla normativa nazionale.

“Nel territorio provinciale – evidenzia il presidente Palmiro Ucchielli – il maggior numero di tartufai è concentrato nelle zone montane di Cagli-Pergola-Fossombrone e Urbania. Trasversalmente a tali località, in base alla Carta delle vocazioni tartufigine, si trova la concentrazione massima di Tuber Magatum pico. Come amministrazione provinciale sosteniamo attivamente le iniziative promosse dagli enti per affermare le varie specie di tartufo in ambito provinciale, regionale, nazionale e internazionale, divulgare la conoscenza di questa prelibatezza, predisporre corsi di preparazione agli esami di abilitazione. Attualmente Provincia, Comunità Montane e Centro Sperimentale di tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado stanno lavorando alla realizzazione di una nuova edizione del volume sui Tartufi, quale elemento fondamentale per la conoscenza e la preparazione in materia.

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