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Origine: Informazione e stampa - Autore: a.p.

Bilancio di previsione 2005

L’assessore Ilari replica alla minoranza sulla proposta di bilancio

PESARO. In riferimento agli articoli apparsi sui quotidiani locali ieri giovedì 13 gennaio, riferiti al bilancio di previsione 2005 che sarà sottoposto all’esame del Consiglio Provinciale lunedì 17 gennaio, l’assessore provinciale a bilancio, finanze e patrimonio Graziano Ilari intende precisare quanto segue:

“È sicuramente non fondata l’affermazione che la proposta di bilancio di previsione provinciale per l’anno 2005 è strutturalmente debole e ciò innanzitutto perché viene fatta in maniera assolutamente generica non supportata da alcun elemento di natura tecnica. E’ troppo facile e altamente scorretto dare giudizi non motivati e non supportati da dati oggettivi.

Il bilancio provinciale è strutturalmente corretto in quanto rispetta pienamente tutti i principi contabili e gli equilibri finanziari/economici previsti dalla normativa ed inoltre anche in un momento in cui le risorse finanziarie risultano essere sempre più scarse cerca di distribuire le stesse in maniera molto equilibrata tra tutte le attività di competenza dell’Amministrazione Provinciale tenendo conto delle varie priorità di intervento.

E’ vero invece che rispetto all’anno 2004 i trasferimenti erariali a favore del nostro Ente non subiscono forti riduzioni se non a causa della naturale diminuzione del contributo statale per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui. Non abbiamo mai detto niente di diverso, però è altrettanto vero che non ci viene più riconosciuto dall’anno 2005, come invece avveniva in passato, l’adeguamento al tasso di inflazione di tali somme così come non ci viene consolidato quello relativo all’anno 2003. Va detto inoltre che non vi è alcuna contribuzione statale a copertura anche parziale del costo del rinnovo del contratto collettivo nazionale a favore del personale dipendente che peserà sul nostro bilancio per circa 1.400.000,00 euro.

Sempre sul lato dei trasferimenti erariali abbiamo più volte sottolineato la non adeguatezza delle risorse sia umane che finanziarie assegnateci a fronte delle numerose competenze che ci sono state trasferite in questi anni a partire dalla legge n. 23 del 1996 quando ci venne attribuita la competenza relativa alla gestione di tutti gli istituti scolastici di istruzione superiore. I nostri uffici hanno stimato in più di 4.000.000,00 di euro le minori risorse trasferite rispetto alle reali esigenze.

Altra nota dolente sul lato delle entrate è la mancata realizzazione del federalismo fiscale dovuta alle continue proroghe decise dal Governo centrale rispetto alle scadenze originarie. Il protrarsi di tale situazione di stallo ha portato come conseguenza ad un sostanziale congelamento delle entrate del nostro Ente con conseguente forte riduzione anche della capacità di spesa.

Per quel che riguarda i tagli dei trasferimenti regionali va precisato che tale riduzione è dovuta al fatto che diverse risorse ottenute dalla Regione Marche nell’anno 2004 erano “una tantum” legate a progetti specifici e pertanto non rappresentavano la caratteristica della continuità. Il bilancio di previsione 2005 della Regione non era stato ancora approvato nel momento in cui abbiamo predisposto la proposta di bilancio provinciale per cui non eravamo in grado di prevedere se nel corso dell’anno riusciremo ad ottenere finanziamenti pari a quelli ottenuti nell’anno appena concluso.

Se prendiamo in esame la spesa in conto capitale risulta incomprensibile l’affermazione fatta che le previsioni sono contraddittorie. Contraddittorie rispetto a cosa

Le spese in conto capitale sono di importo più basso rispetto agli anni precedenti per due motivi fondamentali; innanzitutto, come già detto in precedenza, a causa della minore capacità di spesa dovuta al mancato incremento delle entrate con dall’altro lato un aumento di alcune importanti voci di spesa, in secondo luogo a causa dei pesanti limiti derivanti dalla legge finanziaria nazionale che per la prima volta quest’anno assoggetta ai vincoli del patto di stabilità interno anche le spese in conto capitale”.

 

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