PESARO – La salvaguardia dei livelli occupazionali della ditta Berloni spa è stata al centro di un tavolo tecnico che si è svolto questa mattina in Provincia, presieduto dall’assessore alle Politiche del Lavoro e formazione Massimo Seri, a cui hanno preso parte rappresentanti di Cgil (Loredana Longhin, Giuseppe Lo Grano e Claudio Delle Noci) e Cisl (Sauro Rossi, Giovanni Giovannelli e Paolo Ferri), l’avvocato di Confindustria Stefano Clini ed Elisabetta Faroni di “Unimpiego”, la proprietà rappresentata da Roberto Berloni con la consulente Manuela Lisotti, Giacomo Iannelli della Ernst & Young (società di rating che sta curando per la Berloni il piano industriale), Giovanni Mereu e Silvia Tiberini di ItaliaLavoro spa (Agenzia tecnica del Ministero del lavoro che seguirà per competenza la pratica a livello ministeriale).
Nel confermare la prosecuzione dei contratti di solidarietà, tutti i presenti hanno concordato, con la mediazione dell’assessore Seri, due linee di azione: un incontro entro settembre con il Ministero del Lavoro (a cui prenderà parte una delegazione composta dall’assessore Seri, da rappresentanti delle parti sociali e della ditta) per presentare una proposta progettuale “mirata” sulla Berloni, che consenta un miglior utilizzo degli ammortizzatori sociali in relazione alla ricollocazione incentivata esterna di eventuali esuberi; la promozione di corsi di formazione professionale di riqualificazione (in base ai fabbisogni occupazionali espressi dalle aziende del territorio) attraverso una progettazione condivisa tra ditta Berloni e organizzazioni sindacali. Nel frattempo, il tavolo tecnico si riunirà in forma ristretta per elaborare il progetto da presentare al Ministero.
“La convocazione di un tavolo tecnico – ha detto l’assessore Massimo Seri – fa seguito all’impegno preso dalla Provincia, su impulso del presidente Matteo Ricci e insieme alle parti sociali, per individuare ogni utile strumento di salvaguardia occupazionale, elaborando una serie di strumenti di politiche del lavoro e formazione per ricollocare e riqualificare i lavoratori che potrebbero risultare in esubero. Nell’incontro abbiamo affrontato i problemi degli assetti aziendali e occupazionali, valutando come attivare gli ammortizzatori sociali in relazione alle caratteristiche dei lavoratori, al fine di meglio tutelarli e garantirli”.