Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Aumenta l’occupazione, ma anche il divario tra uomini e donne

Diffusi i dati Istat per il 2002. Nella provincia di Pesaro e Urbino il tasso di disoccupazione si mantiene al 3,5%, mentre il tasso di occupazione aumenta di 1,2 punti percentuali

Quella di Pesaro e Urbino è ancora la provincia delle Marche con il più basso tasso di disoccupazione. Secondo i dati diffusi dall’Istat, elaborati dal Servizio Formazione professionale e politiche per l’occupazione, nel 2002 il tasso di disoccupazione ha mantenuto lo stesso livello del 2001, vale a dire il 3,5% (5,5 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). Positivo anche il dato relativo all’occupazione, il cui tasso aumenta di 1,2 punti percentuali, passando dal 47,9% del 2001 al 49,1%, con 6000 unità in più (4000 uomini e 2000 donne), che corrispondono ad oltre il 50% dell’aumento di occupati registrato per l’intera regione (10.360 persone).

Riguardo al tasso di disoccupazione del 3,5% va però sottolineato che si allarga il divario tra componente maschile e femminile: a fronte di una percentuale di disoccupati uomini dell’1,6% (rispetto al 2% del 2001), che pone il territorio tra le 12 province italiane con il minor tasso di disoccupazione maschile, le donne disoccupate sono invece il 6,2% (rispetto al 5,7% del 2001).

“Considerando la debole fase congiunturale attraversata dall’economia marchigiana, riflesso del problematico contesto nazionale ed internazionale – evidenzia l’assessore alla Formazione e Lavoro della Provincia di Pesaro e Urbino Gloriana Gambini -, questa dinamica positiva sembra dimostrare una certa capacità del tessuto economico locale nel mantenere i livelli occupazionali che lo contraddistinguono e lo pongono tra le aree più attive dell’intero panorama nazionale. Preoccupa invece il sempre maggiore divario tra disoccupazione maschile e femminile, segno della difficoltà delle donne di trovare opportunità di lavoro e soprattutto posizioni stabili. E’ necessario dunque mettere in campo nuove strategie per un maggiore sostegno alle donne nell’ingresso e soprattutto per la permanenza nel mercato del lavoro, mettendo a punto nuovi strumenti di sostegno che consentano di conciliare vita familiare e lavorativa. E’ questa la sfida che le politiche del lavoro, nel contesto della costruzione del nuovo welfare, si trovano davanti per l’immediato futuro. Per l’Amministrazione provinciale è una priorità assoluta e saranno quindi potenziati finanziamenti e nuovi strumenti di intervento, quali ad esempio contributi per iniziative pubblico-private che sviluppino i servizi di accoglienza per i figli di donne che lavorano”.

 

 

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