Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

A.s. 2003/2004,l'assessore Borgiani lancia l'allarme:"Mai così tante incertezze sul futuro"

di Roberto Borgiani*

Come è noto, il 25 gennaio scade il termine per le iscrizioni per l’anno scolastico 2003/4.

Mai come in questo momento c’è stata tanta incertezza sul futuro, anche prossimo, delle nostre scuole e c’è l’impressione, e anche il timore, che essa vanifichi la buona volontà che tutto il sistema locale (scuole, CSA, enti locali, operatori pubblici e privati dei servizi) mette per assicurare ai nostri giovani un servizio che in qualità e quantità sia all’altezza della nostra tradizione.

Dal punto di vista normativo registriamo, per esempio in tema di ordinamento scolastico, una triplice sovrapposizione legislativa assolutamente paradossale. Esiste infatti tutta la normativa precedente alla riforma Berlinguer - De Mauro, che pur essendo stata in larga parte soppressa, continua ancora ad essere applicata; esiste poi la riforma Berlinguer - De Mauro che, pur essendo legge vigente dello Stato, non viene applicata; esiste infine una proposta di legge (quella Moratti) non ancora approvata che però viene sperimentata, con modalità tutte discutibili, in pochissime scuole.

In questa incredibile situazione le famiglie sono chiamate a fare scelte che potrebbero essere di importanza fondamentale per l’educazione ed il futuro dei propri figli; le scuole, compito non meno facile, sono tenute a dare indicazioni, valutazioni, suggerimenti di orientamento.

Una situazione ben complicata e difficile di per sé.

Ma a questo si aggiunge un’incertezza in più, quella relativa all’organico del personale insegnante che, a quanto è dato sapere, è possibile venga ancora ridotto anche nella nostra provincia per effetto del contenimento della spesa che sembra essere l’unico criterio ispiratore della politica scolastica di questo governo nazionale.

In tal senso voglio lanciare un allarme!

E’ facile purtroppo prevedere, anche alla luce delle esperienze degli anni scorsi, che le famiglie dei piccoli paesi rischino di iscrivere i propri figli a classi che non saranno attivate per non aver raggiunto un minimo di iscrizioni, ogni anno diventa sempre più alto. Così come saranno sempre di più le scuole dei centri maggiori con classi di studenti ai limiti massimi consentiti.

Per ovviare a questa situazione occorre convincere il governo nazionale ad uscire dalla logica del risparmio e della penalizzazione della scuola pubblica e a cambiare rotta proponendo un sistema scolastico pubblico moderno, innovativo, finanziato con risorse stabilmente legate al crescere del PIL. Sul piano locale occorre che le singole istituzioni scolastiche, d’intesa con gli enti locali, operino affinché la distribuzione degli studenti, soprattutto nelle prime classi di scuole elementari e medie, avvenga in maniera tale da garantire il permanere del presidio scolastico in ogni realtà territoriale.

Si tratta di un impegno delicato dove conta molto il rapporto di fiducia fra la scuola, l’ente locale e le famiglie, ma è l’unico sistema che abbiamo, sul piano locale, per prepararci ad aprire una difficile vertenza territoriale con il Ministero dell’Istruzione ed evitare ai nostri cittadini le ripercussioni dannose di scelte negative operate a livello nazionale.

 

*Assessore Pubblica istruzione Provincia di Pesaro e Urbino

 

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