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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Arriva Bertolino e il sipario diventa ridens

Venerdì al teatro della Concordia di San Costanzo “Il diluvio fa bene ai gerani” con i musici in scena

Comicità e musica insieme sul palcoscenico del terzo “Sipario d’inverno”, il festival realizzato dall’assessorato ai Beni e alle Attività culturali - Editoria della Provincia e dal TSR Teatro Stabile in Rete. Venerdì 30 novembre (ore 21,15) al Teatro della Concordia di San Costanzo, nell’ambito della stagione “Scenaridens”, arriva Enrico Bertolino con lo spettacolo “Il diluvio fa bene ai gerani” che sarà presentato in anteprima nazionale. Un diluvio universale di storie vere che sembrano inventate, di personaggi inventati che sembrano veri raccontati al pubblico con satira pungente, spesso autoironica. Il tutto accompagnato da due “musici in scena” per un divertente cabaret che non risparmierà il panorama politico del Paese, passando per la Milano stressata e i luoghi comuni più diffusi, senza dimenticare il bergamasco-muratore. Insomma il Bertolino-pensiero delle migliori tradizioni.

Ma perché proprio il diluvio? Una delle battute: «Perché prima della grande inondazione dobbiamo capire chi siamo, dove andiamo e, soprattutto, come diavolo si fa a capire se quello che sta suonando giù in strada è il nostro antifurto oppure no». Nella stesura del testo Bertolino è stato affiancato da Fabio Bonifacci, la regia è di Giampiero Solari.

Non solo comicità, però, perché così come recita il sottotitolo del festival (“Musici in scena”) dallo spettacolo emergeranno anche interessanti e inusuali contaminazioni tra rappresentazione teatrale e ricerche sonore.

Infine “Sipario d’inverno”, attraverso la musica e il teatro, si propone anche l’obiettivo della riscoperta dei teatri storici della provincia. E l’imponente torrione di San Costanzo, che racchiude come le scene dominando la piazzetta del borgo, rappresenta una delle tappe più interessanti dell’itinerario. Due antichi libretti datati 1757 e 1778 testimoniano che il teatro era già attivo a metà del XVIII secolo. Più tardi vi furono allestite in anteprima, ad opera di alcuni componenti delle più note famiglie patrizie dei Cassi e dei Perticari, le tragedie di Vincenzo Monti.

 

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