Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: intervento del presidente Palmiro Ucchielli

«Ambiente, il nostro impegno nell’interesse di tutti i cittadini»

Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli replica al consigliere Tapponi di Fi

Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli risponde all’intervento polemico del consigliere provinciale di Forza Italia Ugo Tapponi, pubblicato venerdì 14 luglio sul “Resto del Carlino” di Pesaro con il titolo «Cara Provincia facci sapere che cosa intendi fare per noi».

 

«In quest’ultimo periodo - scrive il presidente Ucchielli - l’Amministrazione provinciale è stata al centro di interventi polemici, riportati con evidenza sulla stampa locale, da parte di alcune associazioni ambientaliste sulle politiche del territorio, con particolare riferimento all’urbanistica, alle attività estrattive, ai fiumi e alla vigilanza ambientale.

 

«Ho sempre pensato che un bravo amministratore pubblico debba essere sempre capace di coniugare l’esigenza dello sviluppo economico e del benessere materiale dei cittadini con quella di salvaguardare beni primari come il paesaggio, i fiumi, l’ambiente, perché questi ultimi non appartengono alla nostra generazione ma a tutte le generazioni, soprattutto a quelle future. Per questo la nostra Amministrazione, tra le prime in Italia, si è dotata di un “Piano di sviluppo ecosostenibile”, con lo scopo di stabilire il punto d’equilibrio chiaro e corretto tra le due esigenze.

 

«In questa logica abbiamo impostato tutte le nostre politiche e credo che sia giusto da parte mia, al di là di qualsiasi spunto polemico, precisare quanto da noi realizzato, in presenza di regole operative spesso determinate da altri soggetti, in particolare dallo Stato e dalla Regione.

 

Urbanistica

 

«La Provincia, rispetto alle politiche urbanistiche proposte dalle Amministrazioni comunali in seguito alla modifica della legge regionale 34 del ‘92, esprime solo un parere di conformità rispetto ai piani sovraordinati al Prg, come il Pit (Piano inquadramento territoriale), il Ppar (Piano paesistico ambientale regionale) e il Ptc (Piano territoriale di coordinamento). Dal 1991 a oggi l’Amministrazione provinciale ha provveduto ad approvare e/o esprimere parere di conformità su 59 Prg adeguati al Ppar. Non si disconosce che vi siano state proposte da parte di alcune Amministrazioni comunali che non sempre rientrano nella linea dettata dai piani sovraordinati ma, su queste, la Provincia ha puntualmente espresso pareri di non conformità.

Attività estrattive

 

«Le attività estrattive sono regolate dalla legge regionale 71 del ’97 (“Norme per la disciplina delle attività estrattive”), che stabilisce come le estrazioni di alcune tipologie di materiali di cava sono da considerare di interesse pubblico generale, e dal Prae, che fissa i quantitativi massimi estraibili a livello regionale “assegnati” a ciascuna provincia. Sulla base di queste disposizioni “vincolanti”, la Provincia ha predisposto il proprio Ppae, che sostanzialmente definisce in maniera più puntuale i poli estrattivi e la quantità massima estraibile. La giunta regionale dichiara poi la compatibilità alle norme regionali. Il Ppae è stato redatto con un’attenzione particolare alla tutela del territorio e dell’ambiente, sono state escluse dalle previsioni settori con valenza ambientale, in particolare tutte le aree nelle zone Sic e Zps che invece, in base alle norme del piano regionale, potevano essere oggetto di attività estrattive.

 

«All’approvazione del Programma provinciale delle attività estrattive si è arrivati dopo un’ampia e approfondita fase di confronto e concertazione durata mesi, nel corso della quale sono state esposte le indicazioni e le previsioni e acquisite le indicazioni e le prescrizioni utili alla caratterizzazione dei poli estrattivi, con le Amministrazioni comunali, con i soggetti istituzionali, con le associazioni di categoria, con le associazioni ambientaliste (attraverso la convocazione della Consulta ambientale).

 

Fiumi

 

«Per quanto riguarda i fiumi si è avuto occasione di illustrare il programma e lo stato di attuazione delle opere idrauliche in occasione di un recente Consiglio provinciale monografico, nel quale si è dimostrato che gli interventi non sono né episodici, né occasionali, né tanto meno funzionali a singoli privati, ma nascono da riconosciute esigenze di protezione (a difesa di infrastrutture e abitati) in aree perimetrate come zone a rischio dai Piani per l’assetto idrogeologico predisposti dalle Autorità di bacino regionale e interregionale. Anche dopo l’evento calamitoso del novembre 2005, per il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza (senza che a tutt’oggi siano stati disposti e assegnati i finanziamenti), si è provveduto ad aggiornare il piano degli interventi, debitamente adeguato in seguito ai dissesti provocati dalle piene eccezionali, e a sottoporlo all’attenzione della Conferenza delle autonomie.

«In relazione alle modeste risorse disponibili, sono stati previsti e sono in corso di esecuzione i soli interventi per la rimozione di ostacoli al deflusso e per eliminare pericoli alla pubblica incolumità, conseguentemente eseguiti con la procedura della somma urgenza, anche in considerazione dell’attuale favorevole stagione. Come si vede, siamo ben lontani dalla lamentata “cementificazione”.

Vigilanza

 

«Relativamente alla vigilanza, si evidenzia che la Provincia, ogni giorno, attraverso il Corpo di polizia provinciale, è fortemente impegnata in tutto il territorio, con decine di interventi per controlli, azioni di prevenzione e repressione degli abusi ambientali. Un’attività che di recente è stata notevolmente potenziata con la selezione di altri 60 vigili volontari che sono andati a integrare il corpo di polizia. In questi anni è stato realizzato un notevole lavoro sulle tematiche territoriali e ambientali anche in termini di pianificazione, predisponendo importanti strumenti di settore: il Piano di sviluppo ecosostenibile, il Piano dei dissesti idrogeologici, il Piano dei rifiuti, le Linee guida per le risorse idriche, il Piano energetico e si è contribuito in maniera forte all’istituzione di parchi e riserve naturali.

«Questo non esclude che chi lavora possa commettere qualche errore, ma non mi pare né giusto, né corretto, né utile addebitare alla Provincia mancanze in termini strumentali, con rappresentazioni distorte della realtà, tutto questo a difesa della verità e anche a difesa del lavoro, della credibilità e della professionalità dei dipendenti e degli amministratori di questo Ente, che intendiamo in ogni caso difendere e tutelare. Ci siamo sempre impegnati e continueremo a farlo nel rispetto delle prerogative e dei compiti istituzionali dell’Ente, aperti al confronto e al contributo delle associazioni, purché arrivino proposte credibili e compatibili con le regole vigenti e che tengano conto delle esigenze di tutti i cittadini della provincia».

 

 

Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino

 

Senatore Palmiro Ucchielli

 

 

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