Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Alla ricerca dei mulini perduti

La Provincia lancia un progetto di studio e riscoperta degli antichi opifici che sopravvivono lungo i fiumi

Hanno macinato grano e cereali fino agli anni ‘70. E ora, dove sopravvivono, sono ormai da considerare patrimonio storico. Ecco perché la Provincia ha lanciato una sorta di missione di “salvataggio” per gli antichi mulini ad acqua che sopravvivono lungo i fiumi di Pesaro e Urbino. L’indagine interesserà i bacini di Marecchia, Conca, Tavollo, Foglia, Arzilla, Metauro, Candigliano, Burano e Cesano. È una delle tappe del progetto “Centoborghi” al quale sta lavorando l’assessorato ai beni storici, artistici e archeologici per la valorizzazione di luoghi inconsueti e dimenticati del territorio.

Gli opifici risalgono al medioevo e hanno rappresentato, fin quasi ai giorni nostri, i più importanti centri di trasformazione dei prodotti dell’agricoltura: dall’attività principale di macinazione, non solo dei cereali ma anche dei minerali (gesso, polveri piriche, pigmenti per la ceramica), all’azionamento dei mantici e dei magli per la lavorazione dei metalli, al taglio del legname e alla follatura dei tessuti.

«A mano a mano che i mulini scomparivano dalla scena economica - spiega l’assessore Paolo Sorcinelli - sono diventati oggetto di studio storico e al tempo stesso di iniziative di conservazione, che in alcuni casi hanno stravolto la struttura originaria e perfino demolito gli antichi apparati idraulici. Con il nostro censimento si vuole stabilire, sulla base dei rilievi ottocenteschi eseguiti sugli impianti, l’attuale e reale consistenza di questo patrimonio storico-edilizio. Una volta individuati i mulini, saranno stese schede che descrivano lo stato di conservazione e le testimonianze sulla loro attività».

La ricerca è stata affidata a Giovanni Lucerna, studioso del Comune di Urbania.

Per maggiori informazioni: telefono 0722.313151.

 

torna all'inizio del contenuto