Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Alla “Pesaro – Rovigno” anche tre giovani atleti disabili, soddisfazione dopo un lungo allenamento

Fanno parte del progetto “Vela disabili” promosso dalla Lega Navale Pesaro e dalla cooperativa Labirinto. Coinvolti attivamente anche 8 educatori, che hanno frequentato per 5 anni un corso di vela

PESARO – Alla regata Pesaro – Rovigno hanno partecipato anche tre atleti del progetto sportivo “Vela disabili” promosso dalla Lega Navale di Pesaro e dalla cooperativa “Labirinto” e portato avanti da cinque anni con successo coinvolgendo gli educatori di vari centri diurni e residenziali. A bordo della barca “Blu Baita”, messa a disposizione dall’armatore Tony Di Filippo del ristorante “La Baita”, gli atleti Antonio Infane, Sara Bonazzoli e Gloria Li Gioi, insieme agli educatori Giovanni Breccia, Roberta Lombardi ed Ilaria Maletti, hanno vissuto un’esperienza emozionante e indimenticabile, a conclusione di un lungo lavoro di allenamento.

Il progetto “Vela disabili”, di cui sono responsabili Daniele Del Bianco per la Lega Navale Pesaro e Simone Bucchi per la cooperativa “Labirinto”, vede infatti la partecipazione attiva di 8 educatori (facenti parte dei dei centri diurni “Viale Trieste” e “Villa Vittoria” e del centro residenziale “Casa Giona”), che hanno seguito per cinque anni un corso di abilitazione alla vela, per poi insegnare ai giovani atleti le competenze apprese. E così, tutti i martedì e mercoledì dei mesi invernali, i ragazzi hanno frequentato corsi di vela, a conclusione dei quali sono stati scelti i partecipanti all’equipaggio 2013 della Pesaro - Rovigno.

Prima della partenza, i partecipanti sono stati salutati dall’assessore provinciale allo Sport Massimo Seri e dal commissario della Lega Navale Pesaro Francesco De Nardo. “Questa iniziativa – ha detto Massimo Seri – ha la capacità di far vivere ai ragazzi un’esperienza di forte emozione, a contatto con la bellezza del mare. Dimostra ancora una volta come lo sport può essere uno strumento di integrazione ed inclusione. Per questo, esprimo tutto il mio apprezzamento agli organizzatori del progetto”.

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