Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

A Palazzo Ducale di Urbino al via “Nel segno del sacro”, mostra postuma dell’artista Renzo Scopa

Inaugurazione sabato 1 settembre, alle ore 18.30, preceduta dalla donazione di un’opera dell’artista alla Città di Urbino, che verrà consegnata dal figlio Saulo al Sindaco Franco Corbucci

URBINO – Verrà inaugurata sabato 1 settembre, alle ore 18.30, nel Palazzo Ducale di Urbino (Sala del Castellare), la mostra itinerante di arte sacra contemporanea“Renzo Scopa. Nel segno del sacro” che propone, a 15 anni dalla scomparsa dell’artista (Urbino 1933 – Città di Castello 1997), oltre 50 opere tra incisioni, dipinti e creazioni su carta, in gran parte inedite. L

’inaugurazione sarà preceduta, alle ore 18, nel “Museo della Città” (via Lorenzo Valerio 1), dalla donazione di un’opera di Renzo Scopa alla città di Urbino: si tratta di una tavola in tecnica mista, di dimensioni 110x186, raffigurante Urbino (una veduta del Palazzo Ducale), che il figlio Saulo Scopa consegnerà al sindaco Franco Corbucci e all’assessore Lucia Pretelli per onorare il legame profondo e forte dell’artista con il luogo dove nacque e si formò, studiando alla Scuola del Libro di Urbino ed iniziando  la sua lunga ricerca espressiva.

La mostra a Palazzo Ducale, che resterà aperta fino al 23 settembre (ingresso libero), è patrocinata dalle Province di Pesaro – Urbino e Perugia, dalle Regioni Marche ed Umbria, dal Comune di Urbino, dall’Arcidiocesi di Urbino - Urbania - Sant’Angelo in Vado e dalla Conferenza episcopale umbra. Le opere, ordinate da Francesco Santaniello (che ha curato anche il catalogo, edito da Peruzzi Editore di Città di Castello), illustrano quanti angoli bui della coscienza dell’uomo abbia visitato e illuminato Renzo Scopa, che ha lasciato una vasta produzione di qualità nel composito panorama dell’arte contemporanea italiana.

La sua incessante ricerca, attraverso sperimentazioni tecniche e formali, si è incentrata sulla carica espressiva del segno, alternando l’asprezza del tratto di alcune acqueforti, all’armonia di andamenti più curvilinei. Un segno a volte disgregante, altre reiterato e sfilacciato, aspro e tagliente, per arrivare alle esplosioni cromatiche del dripping, sgocciolature di colore che in parte si ricompongono per far emergere dall’indistinto caos delle superfici (e del mondo) immagini evocative come i temi sacri della passione di Cristo.

L’esposizione, partita da Città di Castello, ha già fatto tappa a Citerna e Pesaro, riscuotendo successi di critica e di pubblico. Dopo Urbino sarà la volta di Assisi, nel mese di dicembre.

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