Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Provincia, ora c'è anche la sala Volpini

Intitolata allo scrittore e giornalista fanese alla presenza della moglie Gabriella e del figlio Giovanni

PESARO. Ogni sala istituzionale, un esempio di vita e di impegno civile. E così dopo Wolframo Pierangeli, Sara Levi Nathan, Erivo Ferri, Giuseppe Angelini, Adele Bei e Giuseppe Mari, è toccato a Valerio Volpini ricevere l'omaggio della Provincia. Il programma di intitolazioni illustri venerdì pomeriggio ha segnato una nuova tappa con lo scrittore e giornalista fanese, morto nel gennaio del 2000, al quale è stata dedicata la sala riunioni della palazzina di fronte alla sede principale dell'amministrazione che a lungo ha ospitato il Genio civile e ora è il quartier generale di alcuni uffici tecnici.

Un caldo abbraccio di autorità, amministratori e tanti vecchi amici di Volpini ha reso intima la cerimonia. Il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, con accanto la moglie dello scrittore Gabriella Cavazzoni e il figlio Giovanni (in sala c'era anche un Volpini di terza generazione), hanno tagliato il nastro. A officiare la cerimonia l'arcivescovo di Pesaro Piero Coccia. In prima fila gli onorevoli Oriano Giovanelli e Massimo Vannucci, l'assessore regionale Almerino Mezzolani e gli assessori provinciali. E soprattutto gli amici e sodali di un tempo, da Gianfranco Sabbatini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, a Gastone Mosci, presidente delle Acli di Urbino, fino a Nello Maiorano del circolo culturale Jacques Maritain di Fano.

«Un percorso il nostro, più che di memoria, di riconoscenza verso uomini e donne che con il loro impegno culturale e politico hanno contribuito alla crescita morale della nostra provincia» ha sottolineato il presidente Ucchielli. Per poi ricordare: «Volpini è stato protagonista della vita culturale e politica italiana, scrittore, giornalista, direttore dell'Osservatore Romano, partigiano e consigliere regionale delle Marche per la Democrazia cristiana dal 1970 al 1975».

La rettitudine morale e l'impegno per la comunità sono stati  ricordati dal figlio Giovanni Volpini come insegnamenti che serba nel cuore insieme ai ricordi più intimi del padre.

Sono stati letti infine numerosi attestati di stima e riconoscimenti di personaggi illustri che non sono potuti intervenire alla cerimonia, come l'arcivescovo di Loreto Giovanni Tonucci (originario di Fano), l'arcivescovo di Fermo Luigi Conti e il direttore dell'Osservatorio Romano Giovanni Maria Vian.

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