Comunicati stampa | Dal Territorio, Scuole superiori
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Paolo Teobaldi ricorda Primo Levi in un cortometraggio realizzato dagli alunni del Mamiani

Venerdì 27 gennaio proiezione al Salone Metaurense. Il Cinema della Memoria in un progetto del liceo: corsi, rassegne e incontri con i registi delle storie del territorio

PESARO - Il rapporto tra Cinema e Memoria della Shoah è al centro del progetto Biografie della Memoria: storie di sacrificio e libertà. Progetto di cinema documentario sulla Shoah e la Resistenza, realizzato attraverso una collaborazione tra il Liceo Mamiani di Pesaro e il Circolo Culturale Cinematografico Eidos nell’ambito del Piano nazionale Cinema per la Scuola promosso dal ministero dell’Istruzione e dal ministero della Cultura con il patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino. L’iniziativa vede l’organizzazione di corsi di cinema finalizzati alla realizzazione di cortometraggi, una rassegna con proiezioni di documentari sul tema della memoria storica e incontri con i registi che si sono occupati, in particolare, della valorizzazione della memoria e della storia del territorio. Nell’ambito del progetto gli alunni del Liceo Mamiani hanno realizzato un cortometraggio intitolato Primo Levi a Pesaro. Paolo Teobaldi racconta, nel quale lo scrittore pesarese narra il suo incontro con Primo Levi in occasione dell’iniziativa Il gusto dei contemporanei che si svolse a Pesaro, al teatro Rossini, il 5 maggio del 1986, appena dieci mesi prima della morte del grande scrittore testimone della Shoah. Il cortometraggio verrà proiettato al Salone Metaurense nella mattinata di venerdì 27 gennaio, nel corso dell’iniziativa organizzata dal Comune per il Giorno della Memoria. «Il progetto cinematografico Biografie della Memoria – spiegano i promotori - propone lo sviluppo dell’apprendimento del linguaggio cinematografico e audiovisivo, attraverso corsi finalizzati alla realizzazione di documentari che narrano le storie dimenticate dei protagonisti delle persecuzioni subite dal popolo ebraico culminate nella Shoah, nonché vicende della Resistenza e della Guerra di Liberazione nel nostro territorio. Coniugando in una prospettiva didattica interdisciplinare il documentario creativo con l’approfondimento della storia contemporanea. La valorizzazione della Memoria rappresenta un elemento fondamentale per la crescita culturale e civile di una comunità, in particolare per la formazione delle nuove generazioni. Le immagini filmate dei luoghi in cui si svolsero le vicende narrate dai documentari rappresentano una modalità di conoscenza e di promozione del territorio». Nell’ambito del progetto, il Liceo Mamiani ha attivato un laboratorio di cinema dotato di tecnologie professionali di ripresa: un vero e proprio set cinematografico, nel quale vengono realizzati i corsi dedicati all’apprendimento del linguaggio e della tecnica del cinema. Il progetto prevede inoltre la visione di documentari e incontri con i registi che hanno raccontato storie del territorio, dando in tal modo un contributo importante alla conservazione e alla trasmissione della Memoria. Giovanni Lani, Giulia Casagrande, Alessia Proietti, Gianfranco Boiani e Giorgio Bianconi sono i registi e autori invitati agli incontri con gli studenti del Liceo Mamiani.

Il regista Giovanni Lani, autore del progetto Due Minuti di Storia, giornalista, redattore di «QN - il Resto del Carlino», ha fondato l’Associazione Videomemorie per la tutela del patrimonio demoetnoantropologico italiano. È autore del film Pazzi di teatro sull’esperienza teatrale di pazienti psichiatrici con l’attore Carlo Simoni e di documentari sul tema della Memoria, tra i quali ricordiamo La città del Sasso, La Casa dello Studente, Col volto nero dedicato agli ultimi carbonai dell'Appennino, oltre a documentari sui maggiori artisti contemporanei marchigiani.

La regista Giulia Casagrande è autrice dei cortometraggi In futura costruzione (2011) e Verso casa (2022), premio speciale della giuria al Vittoria Peace Film Fest e del documentario Clara e le vite immaginarie (2019), premio Paris Jeunes Talents del Comune di Parigi; è docente di un corso sul linguaggio e la tecnica del documentario creativo nell’ambito del progetto.

Alessia Proietti è regista e autrice del documentario Bandite! che narra l’esperienza delle donne che dal 1943 al 1945 hanno combattuto nelle Guerra di Liberazione dando il loro contributo alla nascita della repubblica.

Gianfranco Boiani, già docente di cinema documentario presso l’Università di Macerata e l’Università di Urbino, è regista e autore insieme allo storico e sceneggiatore Giorgio Bianconi della docu-serie Biografie della Memoria dedicata a personaggi e vicende della Guerra di Liberazione e delle persecuzioni subite dal popolo ebraico.

L’iniziativa coinvolge le principali istituzioni culturali, centri di ricerca e archivi che si occupano dello studio della storia contemporanea nel territorio provinciale, come la Biblioteca Archivio di Storia Contemporanea “V. Bobbato” di Pesaro, la Fondazione XXV Aprile di Pesaro e Urbino, l’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino Iscop, l’Anpi e l’Associazione culturale “La battaglia di Paravento”. «Intento del progetto – proseguono i promotori - è sviluppare competenze specifiche nel settore cinematografico e audiovisivo attraverso l’esperienza diretta degli studenti nelle diverse fasi della produzione cinematografica con tecnologia digitale. Gli alunni partecipano alla realizzazione di docu-film, predisponendo dossier di ricerca e sceneggiature, collaborando all’allestimento dei set e costituendo piccole troupe supportate da professionisti. Il cinema documentario costituisce uno strumento particolarmente efficace sul piano didattico in una dimensione interdisciplinare, in quanto permette di coniugare lo studio del linguaggio cinematografico con la conoscenza della storia contemporanea attraverso le biografie e le narrazioni dei protagonisti, sensibilizzando gli studenti sul significato e sul valore della tolleranza contro ogni forma di discriminazione. Approfondire la conoscenza della Shoah, l’evento più tragico del Novecento, rappresenta non solo un dovere morale, ma anche una modalità per comprendere la storia contemporanea e trasmettere alle giovani generazioni valori quali la libertà, la democrazia, la tolleranza e il rispetto per l’essere umano al di là di ogni differenza».

 

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