Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Volontare rapite e Bagdad

lettera dell'Assessore provinciale alle pari opportunità Simonetta Romagna

Quando, in tempi bui, ma forse meno bui di oggi, si diceva che occorreva mettere in salvo prima le donne e i bambini, credo che fosse ben presente nel senso collettivo l’idea che donne e bambini dovessero sopravvivere perché rappresentano le une chi dà la vita e gli altri la speranza nel futuro.

Le tragedie dei nostri giorni, i bambini di Ossezia, ma anche le donne kamikaze e il rapimento delle due giovani donne volontarie, ci fanno riflettere su come la violenza, l’odio, l’integralismo religioso e politico stiano facendo saltare, se non vi porremo rimedio, i valori fondamentali della convivenza umana.

L’assassinio dei tanti bambini della scuola di Beslan ci rende difficile trovare le parole: nessuna è adeguata perché ormai le stiamo consumando troppo ripetutamente e troppo frequentemente, mentre a mio parere sarebbe necessaria una maggiore mobilitazione politica contro il terrorismo e per fermare le guerre.

Oggi si aggiunge un’altra notizia drammatica: il rapimento delle due volontarie a Bagdad, due donne che impegnavano la loro vita per praticare concretamente e quotidianamente la solidarietà verso il popolo iracheno, due ragazze di pace. Tutto questo ci annuncia che altri limiti sono stati superati. E non lo possiamo permettere.

Un ulteriore motivo di solidarietà ci viene dal fatto che Simona Pari e Simona Torretta fanno parte dell’associazione “Un ponte per…” con la quale la Provincia di Pesaro e Urbino ha collaborato (e ancora collabora) per l’apertura della Casa delle donne di Dogubeyazit in Kurdistan.

Al sentito augurio che le due donne tornino presto a casa, uniamo anche il nostro sdegno per l’assoluta mancanza di protezione e difesa da parte della coalizione e la profonda speranza che si ponga finalmente termine a questa tragedia immensa che è la guerra in Iraq.

 

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