URBINO – Ottimizzare la gestione del Foglia. E monitorare le criticità del sistema fluviale, con particolare riferimento agli aspetti geologici, geomorfologici e bioecologici del bacino idrografico. Questo il filo conduttore della ricerca promossa dalla Provincia e curata dalla facoltà di Scienze e tecnologie dell’Università di Urbino, destinata alla definizione di una metodologia innovativa per la stabilizzazione dell’ecosistema e per un “coordinamento integrato” tra raccolta dati e azioni sull’asta fluviale.
«Per il Foglia – ha spiegato il presidente Palmiro Ucchielli – sono già stati compiuti interventi per la messa in sicurezza e altri progetti sono già in cantiere per il prossimo anno. Come i due depuratori a Montecchio e Schieti, pronti per l’estate del 2010, per i quali abbiamo investito complessivamente 7 milioni di euro. La ricerca condotta dall’ateneo ci consente di gestire la programmazione sulla base dei valori forniti dalla banca dati in continuo aggiornamento, proprio per salvaguardare la tutela del fiume». Ha aggiunto il preside della facoltà di Scienze e tecnologie Stefano Papa: «Non è la classica ricerca teorica: in questo caso l’Università, sollecitata dalla Provincia, si è comportata come un’azienda per gestire un progetto di valenza europea. Si producono infatti dati concreti e funzionali per la valorizzazione del fiume. Il progetto tocca tutti gli aspetti che contraddistinguono l’asta fluviale, anche con studi molecolari condotti direttamente sull’acqua». A illustrare lo studio, che terminerà il prossimo dicembre, anche i responsabili della ricerca Riccardo Santolini e Olivia Nesci, docenti del Dipartimento di Scienze dell’uomo, dell’ambiente e della natura dell’ateneo urbinate e la dirigente del Servizio Ambiente della Provincia Elisabetta Cecchini.
Valorizzazione del Foglia, presentata la ricerca
Lo studio promosso dalla Provincia e condotto dalla facoltà di Scienze e tecnologie dell’ateneo urbinate
