Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Una conciliazione possibile tra famiglia e lavoro, anche le aziende soddisfatte

Presentati i risultati del progetto che ha visto capofila la Provincia. Il titolare della DMM di Montecchio: “Nella mia azienda è migliorato il lavoro di squadra e si è ridotto lo stress”

PESARO – Nella provincia di Pesaro e Urbino il tasso di disoccupazione nel 2007 è stato del 3,3%, di cui 2,6% maschile e 4,1% femminile (fonte Istat). Pur inferiore a quello delle altre province marchigiane, il dato evidenzia la netta differenza tra uomini e donne nell’accesso al lavoro, nonostante le donne siano quelle che partecipano maggiormente a tirocini formativi, borse lavoro, assegni di ricerca e corsi di formazione (in quest’ultimo caso, il 61% contro il 39% di uomini). Al convegno “Conciliamo!”, a cui è intervenuto anche l’assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro Ugo Ascoli, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli e gli assessori provinciali Simonetta Romagna e Massimo Galuzzi hanno evidenziato l’importanza di un cambiamento culturale e di azioni che consentano alle donne di conciliare tempi di vita e di lavoro non solo a livello di servizi sociali, ma anche nel sistema organizzativo del lavoro, della vita quotidiana, della società. Da qui il progetto “Azioni di conciliazione fra tempi di vita e di lavoro” portato avanti  dagli assessorati alle Pari Opportunità e alla Formazione e lavoro della Provincia insieme a soggetti pubblici e privati (Comuni di Pesaro e S.Angelo in Lizzola, Unione dei Comuni Pian del Bruscolo, Curvet spa, Curvet group Holding spa, DMM spa, Sifa spa e Cooperativa sociale “Il Labirinto”) i cui risultati sono stati illustrati da Maria Luisa Di Bella della società Gender e dalla consigliera provinciale Marinella Topi, che ha delineato alcune ipotesi per il futuro. Riconosciuto dalla Regione, che ha concesso un finanziamento di 597mila euro (Provincia e partner hanno partecipato con un co-finanziamento di circa 80mila euro), il progetto si è articolato in varie azioni: “voucher di conciliazione per l’assistenza” (contributi, fino a 250 euro mensili, per le spese sostenute per rette di asili nido, mensa scolastica e trasporti, badanti o case di riposo per anziani a carico) per 205 donne lavoratrici o disoccupate in cerca di lavoro o frequentanti corsi; potenziamento di strutture per l’infanzia (a Colombarone, Montecchio e Pian del Bruscolo); iniziative di mobilità condivisa (casa – centri sportivi; casa – scuola; casa – lavoro); azioni per la flessibilità nelle imprese (orari elastici in entrata e uscita, turni flessibili, consulenza per problemi familiari e personali).

Il titolare della DMM spa di Montecchio Giuseppe Frulla ha portato l’esperienza della propria impresa, dove insieme alle altre misure sono stati sperimentati il part-time reversibile tra i 6 ed i 18 mesi per le lavoratrici al rientro dal congedo di maternità ed attività di formazione per tutti i dipendenti. “L’obiettivo – ha detto Giuseppe Frulla - è stato quello di favorire l’incontro tra benessere dei singoli lavoratori, benessere organizzativo e benessere aziendale. Il progetto ha migliorato le relazioni interpersonali, la flessibilità e l’interscambio di lavoratori e lavoratrici. Di fatto, è migliorato il lavoro di squadra, è aumentata l’efficienza organizzativa e si è ridotto lo stress”. Significativa anche l’esperienza della cooperativa sociale “Il Labirinto”, la cui referente Cristina Ugolini ha parlato della “banca delle ore”, dell’autogestione degli orari, del part – time e job sharing. Altri enti pubblici e aziende hanno chiesto di aderire ad una seconda edizione del progetto, che la Provincia auspica di riproporre col sostegno della Regione.             

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