Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

"Un enorme patrimonio faunistico da tutelare, conservare e prelevare con equilibrio e saggezza"

Il 7 settembre apre la stagione venatoria, che si chiuderà il 31 gennaio 2004

di Palmiro Ucchielli *

 

Come noto, il consiglio provinciale, nella seduta del 4 agosto scorso, ha approvato con larga maggioranza la prima stesura del Piano Faunistico Provinciale, redatto da un gruppo di lavoro interno all’Amministrazione (evitando così di spendere soldi in incarichi esterni), secondo le direttive del Piano Faunistico Regionale.

Obiettivo del Piano è quello di consolidare la conservazione e la tutela della fauna, consentendo un giusto prelievo, così come prevedono le normative regionali, nazionali ed internazionali. La filosofia alla base del documento è quella di privilegiare la qualità e la quantità della selvaggina, piuttosto che continuare a disquisire sulle percentuali della superficie, facendo funzionare bene da luoghi di riproduzione le zone di ripopolamento e cattura, i centri pubblici di riproduzione della selvaggina, le riserve naturali, le oasi, i parchi, che dovranno essere considerati sempre più una risorsa e non una sfortuna.

L’enorme patrimonio faunistico che la nostra provincia possiede va infatti tutelato, conservato e prelevato con equilibrio e saggezza ed è importante al riguardo un rapporto sempre più stretto tra agricoltori, cacciatori e ambientalisti.

Molteplici sono le attività intraprese dalla Provincia nel settore faunistico: nell’ambito della conservazione e tutela della fauna, è stata adottata una strategia di costruzione di aree protette (ZRC e oasi) nei limiti della legge (20%) di dimensioni ridotte, dove il prelievo venatorio è vietato. Esse consentono la sosta della selvaggina migratoria in transito lungo le vallate della provincia e al contempo permettono un ripopolamento per irradiamento nel territorio a gestione programmata della caccia (ATC). E’ nostra intenzione, entro breve, vietare il ripopolamento della selvaggina proveniente dall’estero. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alla ricerca e studio di quelle specie che rappresentano la ricchezza del nostro territorio: l’aquila reale, il lupo e gli ungulati quali caprioli, daini e cinghiali. Il “Centro di riproduzione della selvaggina” del San Bartolo gestito dalla Provincia, che entro l’anno verrà completamente ristrutturato, avrà la funzione di produrre fauna selezionata per il ripopolamento, che sarà a disposizione anche degli Ambiti Territoriali di Caccia a prezzi convenzionati.

Per quanto riguarda invece la gestione della fauna, la stagione venatoria aprirà il 7 settembre ed il prelievo è consentito secondo quanto previsto dal calendario venatorio provinciale, che rispetto a quello regionale vieta la caccia alla starna e alla coturnice, in quanto specie oggetto di sperimentazione per la reintroduzione. La caccia a caprioli e daini, iniziata il 6 agosto scorso, è consentita solo di selezione secondo il regolamento provinciale ed il prelievo è limitato al 7% della popolazione censita e stimata. Riguardo al cinghiale, il prelievo è consentito singolarmente e a squadre dal primo novembre al 31 gennaio, secondo il regolamento provinciale.

Infine, sul versante della prevenzione e indennizzo dei danni, si è deciso di costituire un unico ufficio (a cui invitiamo cittadini ed agricoltori a rivolgersi) che fa capo alla Provincia anche per quanto riguarda gli Ambiti di caccia e che avrà prevalentemente il compito di effettuare prevenzione, così come richiesto dagli stessi agricoltori, evitando il più possibile il danno.

E’ in fase di avvio l’apposizione di catarifrangenti lungo gli assi stradali provinciali ove avvengono con più frequenza incidenti stradali dovuti all’attraversamento di fauna selvatica, caprioli e daini: secondo l’esperienza già fatta dai paesi del nord Europa, ciò porterà ad una riduzione stimata del 70% degli incidenti. Va poi aggiunto che sarà fortemente intensificata la vigilanza per il rispetto delle norme, sia da parte della struttura fissa della vigilanza provinciale, sia da parte di quella volontaria, ambientale e venatoria”.

 

*Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino

 

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