Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Ucchielli: «Il nostro impegno per risparmiare energia»

La risposta del presidente della Provincia alla interrogazione del consigliere Claudio Mari dei Verdi

Una seduta nella quale le questioni ambientali l’hanno fatta da padrone quella di lunedì del consiglio provinciale. Oltre a rifiuti e discariche, si è parlato infatti di risparmio energetico con l’interrogazione di Claudio Mari (Verdi) nella quale il capogruppo chiedeva quali iniziative la Provincia realizza per fare fronte al problema. Ecco la risposta del presidente Palmiro Ucchielli sull’argomento.

“Egregio Consigliere, facendo seguito alla Sua interrogazione in merito alle iniziative adottate dalla Provincia di Pesaro e Urbino rispettivamente per ottemperare alle norme in vigore in ambito energetico e verso i Comuni che adottano i Piani regolatori non conformi alla normativa relativa al buon uso di energia, mi preme premetterle quanto segue.
“La conversione fotovoltaica consente la trasformazione diretta della luce del sole in energia elettrica. Essendo la luce l’unica sorgente di energia richiesta e non essendo coinvolta nel processo alcuna combustione con relative emissioni, questa possibilità tecnologica si rivela molto attraente perché associa la propria disponibilità nel tempo con l’universale distribuzione sulla terra e con l’assenza di danno ambientale nel suo sfruttamento.
“La quantità di energia che se ne ricava è proporzionale alla superficie esposta al sole e all’intensità della radiazione solare, pertanto se da un lato ci si sente istintivamente protesi verso la realizzazione di impianti di grossa taglia, dall’altro si è subordinati a ingenti costi esecutivi, giacché questi sistemi sono ancora fra i più costosi.
“Sebbene i sistemi solari fotovoltaici progettabili siano di diverse taglie (20-30-40 kw), va detto che gli impianti aventi capacità fino a 20 kw: richiedono investimenti economici più contenuti; godono di un iter procedurale più snello per accedere all’incentivazione di cui al 'conto energia'. In particolare, volendo fornire dei dati di sintesi, dal raffronto dei parametri estrapolati dalle precedenti progettazioni oltre che dai fabbisogni scaturiti dai consumi di energia di alcuni edifici scolastici provinciali, si ricavano i seguenti valori che, pur se indicativi e mediati, rappresentano degli indici utili per eventuali pianificazioni: impianto tipo 20 kw; costo fornitura e posa in opera pannelli fotovoltaici 200.000 euro; costo opere edili complementari 48.000 euro; energia prodotta 10 % del fabbisogno; utile incentivo 30 % della spesa annuale per l’energia.
“Per quanto sopra succintamente esposto, se da un lato le recenti disposizioni governative, oltre a quelle del Pear delle Marche, si rivelano di grande interesse e qualità, dall’altro, ne conseguono alcune osservazioni: la cifra stanziata dall’Amministrazione (500.000 euro) nel bilancio 2007 permette la realizzazione di soli 2, forse 3, impianti da 20 kw, per 3 scuole; il Servizio edilizia dell’Ente ha in corso la progettazione preliminare per l’installazione di impianti fotovoltaici al Campus di Pesaro Genga-Bramante e Marconi e all’Itis Mattei di Urbino, oltre a quello per una palestra-piscina tipo, nella fattispecie quella di Fossombrone.
“Se da un lato si ricorda che il decreto legislativo 387 del 2003 e il relativo decreto di attuazione, oltre che il decreto 28 luglio 2005 del Ministero delle attività produttive e la relativa delibera dell’Autorità dell’energia, hanno definito i soggetti beneficiari, l’entità e le modalità delle erogazioni dei contributi per il biennio 2005-2006 (in cui rientra anche l’impianto fotovoltaico sul tetto della Provincia).
“Dall’altro si evidenzia che delle agevolazioni fiscali contenute nella Finanziaria 2007 per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente (decreto ministeriale 19 febbraio 2007) nell’ordine del 55% per le spese sostenute al 31 dicembre 2007 per questi interventi - riqualificazione energetica degli edifici esistenti; modifiche di parti degli edifici esistenti (pareti, solai e finestre) per il miglioramento delle prestazioni termiche (incremento della capacità isolante); installazione di pannelli per la produzione di acqua calda sanitaria; sostituzioni delle caldaie esistenti con caldaie a condensazione e incremento delle prestazioni del sistema di distribuzione - non possono beneficiare gli enti locali come la Provincia in quanto non soggetti alle imposte sui redditi Ires e pertanto non possono usufruire del credito d’imposta previsto dalla legge finanziaria per questo tipo di interventi.
“In merito alle azioni previste nei confronti dei Comuni, di cui al punto 2 della sua interrogazione, ricordo che il decreto 27 luglio 2005 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia) definisce i criteri generali tecnico-costruttivi e le tipologie per l’edilizia sovvenzionata e convenzionata nonché per l’edilizia pubblica e privata, anche riguardo alla ristrutturazione degli edifici esistenti, al fine di favorire e incentivare l’uso razionale dell’energia, il contenimento dei consumi nella produzione o nell’utilizzo di manufatti.
“Questo decreto si applica agli edifici di nuova costruzione e a quelli esistenti oggetto di interventi di ristrutturazione importanti, dotati di impianti di riscaldamento e/o climatizzazione. L’articolo 2 del citato articolo, per favorire il risparmio energetico, obbliga i Comuni a uniformare i propri regolamenti edilizi di loro competenza alle prescrizioni di cui al presente decreto prevedendo soluzioni tipologiche e tecnologiche finalizzate al risparmio energetico e all’uso di fonti rinnovabili.
“In sede di redazione degli strumenti urbanistici comunali, o di revisione generale degli stessi, per i Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti si procede alla individuazione e, se è il caso, alla localizzazione delle eventuali fonti rinnovabili di energia presenti o ipotizzabili sul territorio comunale.
“Inoltre i Comuni sono tenuti a introdurre nei regolamenti edilizi locali disposizioni che incentivino economicamente la progettazione e la costruzione di edifici energeticamente efficienti. È inoltre fatto obbligo ai Comuni di adeguare gli strumenti urbanistici ai fini di rendere possibile lo scorporo dal calcolo della superficie utile e del volume edificato degli spessori di chiusure opache verticali e orizzontali nei limiti di seguito specificati, al fine di favorire la realizzazione di edifici con adeguata inerzia termica e sfasamento termico.
“La recente proposta di legge regionale (norme per l’edilizia sostenibile), delibera di giunta regionale 5 del 9 gennaio 2007, si pone come strumento di promozione e incentivazione delle azioni per la sostenibilità delle costruzioni da attuare attraverso una serie di incentivi e agevolazioni anche economiche come: sconti su oneri di urbanizzazione; esclusioni dal calcolo di parametri edilizi (modifica regolamenti edilizi) di maggiori spessori e volumi derivanti dalla migliore qualità dell’edificio in rapporto al risparmio energetico.
“In questo quadro normativo, che individua i Comuni quali soggetti principali nell’attuazione di politiche di risparmio energetico, la Provincia, nell’esprimere il parere di conformità dei Prg al Ppar, al Pit e al Ptc nonché alla normativa sovraordinata, ha sempre incentivato all’interno di nuove scelte urbanistiche significative, l’utilizzo di tecniche di bioarchitettura e bioedilizia in linea con le leggi nazionali vigenti  e regionali di prossima vigenza.
“Per quanto riguarda le varianti all’articolo 13 dei regolamenti edilizi comunali in adempimento alle normative sopra richiamate, su cui la Provincia è tenuta a esprimere un parere di conformità, si evidenzia che a oggi solo il Comune di Pesaro già nel 2003, con l’approvazione del Prg, anticipava l’esclusione del calcolo dei maggiori spessori murari da 30 a 50 centimetri, su cui la Provincia non ha espresso rilievi pur in mancanza di una normativa specifica.
“Infine il programma energetico provinciale, approvato con delibera di consiglio 9 del 31 gennaio 2005, definisce gli indirizzi per relazionare la pianificazione urbanistica a quella energetica e in particolare attraverso l’inserimento di norme nei Prg e nei regolamenti edilizi comunali per favorire il risparmio energetico, incentivare la bioarchitettura e la bioedilizia e la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili, anche mediante politiche di agevolazione in materia di oneri concessori e premi di cubatura”.

 

 

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