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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Turismo, Ricci rilancia: «Sbagliato cambiare strategia»

Lettera del presidente della Provincia al governatore Spacca, all’assessore Moroder e agli operatori di settore

PESARO –  «Ho posto un problema strategico. Sul tema non si può scherzare: parliamo di un settore fondamentale, per uscire dalla crisi economica e per l’incremento dei posti di lavoro». Non molla la presa sulla strategia turistica regionale, il presidente della Provincia Matteo Ricci. Prima ha aperto la questione. Poi ha osservato l’evolversi del dibattito. Adesso rilancia e il passo ulteriore è la lettera partita questa mattina da via Gramsci, indirizzata al governatore Gian Mario Spacca e all’assessore Serenella Moroder (oltre che agli assessori al turismo di Province e Comuni marchigiani e agli operatori di settore, ndr). L’oggetto non lascia spazio a interpretazioni: si richiede a chiare lettere di «mantenere la stessa linea comunicativa e lo stesso brand, Infinitamente Marche, per la promozione turistica regionale», dissentendo su altre scelte. Così Ricci: «Ho voluto aprire una riflessione anche in vista della prossima Bit di Milano, in programma a febbraio. Cambiare messaggio vuol dire anche ristampare tutto il materiale promozionale, con un dispendio inutile di risorse. Le Marche possono diventare una regione di moda, ma un tassello della strategia è la costruzione del brand unitario. Dopo un investimento consistente e vincente, come quello fatto con Dustin Hoffman, è necessario continuare sulla stessa strada. Perché modificare adesso?». Poi il presidente ribadisce le posizioni  sul cambio di marchio: «Non c’è nulla di personale. Non sono d’accordo su “Marche di Charme”, non mi piace perché esprime un concetto elitario e non comprensivo dei nostri tanti turismi. Ma è un aspetto successivo. Il problema è generale: non si può cambiare brand ogni anno o ogni volta che cambia l’assessore, c’è in gioco la capacità di comunicare il messaggio unitario del territorio. Il rischio è la frammentazione, unita alla confusione. Errori che già si sono fatti in passato e da evitare per non fare un passo avanti e due indietro». Da Ancona sono arrivate repliche, ma Ricci è laconico: «Lasciamo stare l’Emilia Romagna: non c’entra niente. Anzi, è tutto il contrario. Mi spiace che l’assessore Moroder non l’abbia presa bene, perché la mia intenzione è, ovviamente, solo quella di rafforzare le Marche». Chiosa sulla concertazione della scelta: «Al contrario di quello che è stato detto, non sono mai stato consultato né ho fatto complimenti…».
 

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