Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Tra le pagine del Novecento in provincia

Due volumi sulle trasformazioni sociali, politiche, economiche e culturali di un secolo

A tutto tondo il ritratto della provincia nel Novecento. Dall’evoluzione demografica allo sviluppo economico, dalla vita politica alle trasformazioni urbane, dall’alimentazione alla religione, alla cultura, alle abitudini sociali. Un profilo, per certi aspetti inedito, che emerge dalle mille pagine dell’opera pubblicata dall’assessorato ai beni e alle attività culturali-editoria della Provincia. Una ricerca storica poderosa in due volumi, dal titolo “La provincia di Pesaro e Urbino nel Novecento - Caratteri, trasformazioni, identità” (Marsilio editore), curata da Angelo Varni dell’università di Bologna insieme a un nutrito staff di studiosi e ricercatori. Dieci saggi, oltre cento cartine tematiche, centinaia di tabelle e grafici, una tavola cronologica, un ricco apparato iconografico. In poche parole uno di quei tomi che non possono mancare tra gli scaffali non solo degli addetti ai lavori, ma anche dei tanti curiosi e appassionati di memorie locali.

La prima “uscita” pubblica del volume è in programma giovedì 27 febbraio al teatro Sperimentale di Pesaro dove, alle 17,15, saliranno in palcoscenico autorità, amministratori, studiosi e ricercatori per tratteggiare a più voci il volto delle terre di Pesaro e Urbino nel secolo appena trascorso. Apriranno il convegno i saluti del presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, del presidente della Regione Vito D’Ambrosio, del presidente della Fondazione Caripesaro Gianfranco Sabbatini, del presidente della Camera di commercio di Pesaro e Urbino Alberto Drudi, del presidente del consiglio provinciale Martino Panico e dell’assessore ai beni e alle attività culturali-editoria della Provincia Paolo Sorcinelli. Seguiranno gli interventi del rettore dell’università di Urbino Giovanni Bogliolo, di Ivano Dionigi dell’università di Bologna, di Marzio Romani dell’università “Luigi Bocconi” di Milano, dell’assessore Paolo Sorcinelli e dell’autore del volume, Angelo Varni. Coordinerà gli interventi il vicedirettore del Resto del Carlino Pierluigi Masini.

Al termine del convegno, tutti gli ospiti riceveranno una copia dell’opera.

Alle spalle della pubblicazione ci sono due anni di ricerche archivistiche e documentarie realizzate in collaborazione con le università di Urbino, Ancona, Bologna e con la biblioteca Bobbato di Pesaro, e grazie al sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Pesaro e della Camera di commercio di Pesaro e Urbino.

Perché una storia della provincia nel Novecento?

«L’esigenza è nata dalla constatazione che non esiste una ricerca organica e scrupolosa, a livello provinciale, relativa agli ultimi cento anni di storia - spiega l’assessore ai beni e alle attività culturali-editoria Paolo Sorcinelli - si trattava perciò di colmare una lacuna per riuscire a mettere a fuoco le profonde trasformazioni che hanno segnato il territorio in questo secolo, solcato da radicali mutamenti che hanno investito ogni aspetto della società. E le difficoltà, proprio per questo motivo, non sono mancate».

Quale strada si è seguita per arrivare a una sintesi il più possibile esaustiva?

«La Provincia ha promosso preliminari e approfondite ricerche d’archivio e bibliografiche che hanno coinvolto tutte le più importanti sedi di conservazione delle fonti storiche sul Novecento: archivi pubblici e privati, biblioteche, centri studi, università, uffici statistici, istituzioni pubbliche ed ecclesiastiche. Per la prima volta sono stati scandagliati fondi inediti e rintracciati documenti indispensabili alla ricostruzione del periodo. Inoltre, accanto alle fonti tradizionali, in alcuni casi si è scelto di ricorrere a fonti orali (per esempio nel caso degli industriali della provincia) che hanno offerto elementi altrimenti irreperibili».

Com’è strutturata l’opera?

«Il volume si sviluppa in dieci saggi che affrontano altrettanti temi chiave del Novecento: l’evoluzione demografica, lo sviluppo economico e i mutamenti sociali; le scelte politiche dell’Amministrazione provinciale; la geografia politica ricostruita attraverso i dati elettorali; le infrastrutture e la viabilità; le trasformazioni in campo agricolo; il processo di industrializzazione; i consumi e le condizioni sanitarie; lo sviluppo edilizio e urbano; il movimento cattolico e la vita religiosa; la letteratura e il teatro».

Quali sono i tratti distintivi della provincia di quegli anni?

«Non è facile sintetizzare i contenuti di un lavoro così ampio. Tanto più che il XX secolo è stato caratterizzato da dinamiche complesse che hanno interessato il territorio su molteplici livelli, da quello demografico a quello economico-produttivo, da quello politico a quello religioso, da quello sociale e letterario a quello urbanistico-infrastrutturale. Se si osserva per esempio il quadro economico, emerge la progressiva e rapida fine del mondo rurale, che passò da principale settore produttivo ad attività capace di occupare sul finire del ‘900 appena il 5% della popolazione. Ma il fenomeno dell’industrializzazione, a sua volta investito da profondi sconvolgimenti e mutamenti, è stato affiancato ben presto da un altro evento tutto novecentesco, la terziarizzazione, l’espansione cioè del settore dei servizi».

E dal punto di vista politico?

«Anche in provincia si assiste a un concitato e a volte drammatico avvicendarsi di eventi: per esempio l’avvento della dittatura fascista, fondamentale cesura che spezza il difficile cammino democratico delle nostre comunità; o anche lo stesso coinvolgimento della popolazione in due guerre mondiali che ha costretto i pesaresi a combattere sia su fronti ameni e distanti, sia in una lacerante e drammatica lotta casa per casa, collina per collina, tra le strade e le piazze delle loro terre, o ancora il complesso e progressivo affermarsi della prassi democratica sulle macerie di un territorio tutto da ricostruire materialmente e moralmente».

E poi la profonda trasformazione del tessuto infrastrutturale, legata all’imporsi del trasporto su gomma, la sconfitta definitiva di mali antichi, come la malaria, il tifo, la pellagra, accanto all’emergere di nuove e inaspettate patologie (per esempio l’Aids), il mutare dei modi di pensare e di vivere che si specchiano in rinnovati rapporti con la religiosità e la letteratura, la rapida rivoluzione dei consumi e dei divertimenti che ha influenzato la vita di tutti, in particolare negli ultimi cinquant’anni.

Il curatore scientifico del volume, Angelo Varni, docente di storia contemporanea all’università di Bologna, si è avvalso della collaborazione di numerosi studiosi: Ercole Sori, Luca Gorgolini, Paolo Giannotti, Ermanno Torrico, Loredana Tarantino, Andrea Girometti, Doriano Pela, Andrea Bianchini, Roberto Fanfani, Elisa Ricci Maccarini, Agostina Zanoli, Cristina Brasili, Giorgio Pedrocco, Francesco Ceccarelli, Giovanna D’Amia, Ernesto Preziosi e Corrado Donati. Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Andrea Bianchini del Centro provinciale beni culturali della Provincia.

 

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