Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

Tibet aggredito, appello alla solidarietà

La Consulta provinciale per la pace invita tutti a mobilitarsi contro la "violenza delle autorità cinesi"

PESARO. Solidarietà con il Tibet e appello alla mobilitazione. L’invito parte dal direttivo della “Consulta provinciale per la pace, cooperazione e solidarietà internazionale” in nome della difesa dei diritti umani e della fermezza contro la repressione delle autorità cinesi.

L’organismo, voluto dall’assessore alla cooperazione internazionale ed educazione alla pace della Provincia Renzo Savelli, si è riunito mercoledì e ha preso in esame “la gravissima situazione determinatasi negli ultimi giorni in Tibet - si legge nel documento elaborato al termine dell’incontro -, che ha visto negozi distrutti, brutali cariche della polizia, centinaia di persone ferite o uccise”. Si rileva “come l’attuale situazione è il risultato di tre gravi errori condotti dalla Cina e cioè l’occupazione militare negli anni 1949-59 del Tibet, che per secoli era stato parte integrante dell’impero cinese, la distruzione della maggior parte del patrimonio culturale tibetano a opera delle “guardie rosse” (1965-66) e la colonizzazione con l’arrivo di decine di migliaia di immigrati cinesi”.

Nel documento si ricorda che “nonostante gli investimenti cinesi effettuati in Tibet per farne una regione moderna, i tibetani continuano a percepire i cinesi come occupanti e i cinesi considerano i tibetani degli ingrati”.

In realtà “con la fine della guerriglia tibetana (1974) e la liberalizzazione, a partire dal 1980 si è avviato un processo positivo (libertà di culto, pubblicazioni in lingua tibetana) che tuttavia non ha significato piena libertà di parola, di stampa e di associazione. L’autonomia concessa dalle autorità cinesi è troppo limitata e non favorisce il processo di larga partecipazione e di vero coinvolgimento dei tibetani nella gestione dell’amministrazione pubblica”.

“Le posizioni realistiche più volte espresse dal Dalai Lama - si sottolinea -, che è un pacifista sincero e ha perciò condannato qualunque violenza, anche quella di parte tibetana, e che non chiede l’indipendenza per il Tibet ma una vera autonomia e non vuole che gli attuali scontri diventino un pretesto per mettere in crisi i giochi olimpici”.

La Consulta provinciale esprime pertanto “ferma condanna per gli atti di violenza verso le popolazioni inermi così come biasima l’assalto ai negozi cinesi di Lhasa che hanno purtroppo offerto lo spunto per la repressione”. E invita le amministrazioni locali, le associazioni, i partiti e i sindacati a far sentire la propria voce. L’appello è rivolto anche ai cittadini perché partecipino alle iniziative di solidarietà che si svolgono anche nella nostra provincia. Si chiede infine al Governo italiano di “avviare specifiche iniziative, comprese quelle in sede europea, per favorire la soluzione pacifica del conflitto cino-tibetano facendo proprie le proposte del Dalai Lama”.

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