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Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Termosifoni accesi al Campus: “Nessuno ha intenzione di fare sprechi”

L’assessore provinciale all’Edilizia pubblica e scolastica Mirco Ricci risponde a Legambiente

PESARO – “Nessuno ha intenzione di fare sprechi, né di accendere i termosifoni fuori dai periodi consentiti, anche se spesso le richieste di anticipare i tempi vengono direttamente dalle scuole. Tra l’altro, noi ci atteniamo sempre alle ordinanze dei Comuni”.

E’ quanto evidenzia l’assessore provinciale all’Edilizia pubblica e scolastica Mirco Ricci in risposta al circolo pesarese di “Legambiente” intervenuto su “Il Messaggero”.

Come ricorda l’assessore, gli edifici scolastici del Campus sono dotati di sonde esterne ed interne che, rilevando la temperatura dell’aria, consentono l’accensione degli impianti in centrale per raggiungere i 20 gradi/ambiente. “L’impostazione prevede di mantenere tale temperatura di legge durante gli orari di occupazione ambientale dell’edificio – dice Ricci -, pertanto il sistema di telecontrollo apre e modula per una o due ore di riscaldamento e comunque limitatamente alle ore più fredde, cioè dalle 7 alle 9 del mattino circa. Si ottiene quindi anche l’effetto di mitigare l’umidità degli ambienti. Successivamente a tale orario, eventuali termosifoni tiepidi sono causati dal dissipamento del calore accumulato precedentemente dai sistemi di riscaldamento, senza peraltro che la caldaia sia funzionante e senza quindi consumare alcun combustibile”.

La messa a punto, in questo periodo, del sistema di telecontrollo per la regolazione della temperatura, rende necessarie, come spiega ancora l’assessore, delle brevi accensioni che comunque non alterano la temperatura del Campus.

“Per quanto riguarda l’impianto a pannelli fotovoltaici sollecitato da Legambiente – fa presente Ricci – la Provincia ha già presentato al Ministero dell’Ambiente un progetto per il Campus di circa un miliardo di vecchie lire lire, che è stato approvato ma non finanziato per carenza di fondi. Tra l’altro, la Provincia aveva già iscritto a bilancio una partecipazione finanziaria di 378 milioni di vecchie lire. Un altro tentativo è stato fatto di recente con i finanziamenti europei Arstel, tramite la Regione Marche, ma non siamo rientrati per differenti priorità regionali”.

 

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