Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

“Sono le Province i veri gestori delle strade”

Ucchielli interviene al Salone per la sicurezza stradale facendosi portavoce di tutte le Marche

PESARO. Trasmettiamo l’intervento che il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, nonché presidente dell’Upi, Unione delle Province marchigiane, Palmiro Ucchielli, ha tenuto in occasione del Salone internazionale per la sicurezza stradale, ospitato a Rimini.Le province hanno assunto un ruolo determinante per assicurare livelli sempre più elevati di sicurezza nella circolazione stradale. Le riforme costituzionali, da un lato, il riassetto complessivo delle funzioni amministrative e il nuovo ordinamento degli enti locali, dall’altro, hanno assegnato alle province nuovi compiti e funzioni che, in più di un’occasione, incidono in maniera diretta sulla sicurezza stradale. Innanzitutto la prevenzione: in tal senso le amministrazioni provinciali si stanno impegnando da tempo attraverso interventi volti a sensibilizzare l’opinione pubblica e a far crescere i livelli culturali complessivi in tema di sicurezza stradale, con un’attenzione particolare alla formazione delle giovani generazioni. Per questo, le amministrazioni provinciali hanno avviato un canale di comunicazione con i giovani, per contribuire ad una formazione più attenta e consapevole su beni di grande valore come quello dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile.

In tema di sicurezza stradale, già alcune amministrazioni provinciali hanno attivato progetti per il monitoraggio dei fenomeni incidentali in concerto con le linee di indirizzo della Regione Marche. La Provincia di Macerata ha già istituito l’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale e la Provincia di Pesaro e Urbino ha approvato un progetto che definisce le modalità di allestimento di un osservatorio, per cui sarà prossima la sua costituzione.

I centri di monitoraggio hanno il compito di individuare e conoscere i principali fattori di rischio, di rilevare, analizzare e monitorare gli incidenti stradali, per valutare le cause e trovare i meccanismi d’intervento, favorendo programmi di sensibilizzazione, informazione e di educazione in materia di sicurezza.

Inoltre le province hanno sviluppato rapporti di collaborazione e concertazione con le Prefetture, i Comandi dei Carabinieri, la Polizia Stradale, i rappresentanti dell'Anci, dell'Aci e delle associazioni delle famiglie vittime della strada.

Le province hanno anche cercato di mettere in campo una comunicazione, toccante e penetrante, sul comportamento di guida, mirata a colpire l'attenzione del pubblico, giovane o meno giovane, come potete sentire dagli spot della Provincia di Macerata e di Pesaro e Urbino, che utilizza testimonial importanti come Valentino Rossi e il calciatore Massimo Ambrosini

La Provincia di Macerata, per la messa in sicurezza della strada “cingolana”, ha ricevuto nel 2003, a Milano, il premio per la migliore promozione.

In occasione della “Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza stradale” proclamata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, le Province hanno attivato iniziative partecipative e di formazione assieme agli alunni di alcune scuole per invitare gli automobilisti al rispetto delle regole e alla tutela della vita.

Da monitoraggi effettuati dalla Provincia di Pesaro e Urbino il tipo di veicolo maggiormente coinvolto in incidenti è l’automobile, ma meno banale è il dato sui veicoli a due ruote, che tra ciclomotori e motocicli, che raggiunge il 14,3% degli eventi totali. Questo conferma la necessità di promuovere le politiche di educazione e sensibilizzazione, soprattutto nei confronti dei giovani, come quelle legate al nuovo “patentino” per i ciclomotori: l’introduzione del patentino nonché della patente a punti rappresentano deterrenti all’incidentalità e aumentano la consapevolezza e il rispetto delle regole stradali.

Per una prevenzione efficace, oltre ad una comunicazione efficace, non si deve dimenticare l’attività di base, fondamentale, che passa attraverso le azioni mirate nelle scuole e nei settori strategici per le ricadute sulla sicurezza, come il turismo.

Basti un esempio: ogni anno, la campagna “Vacanze coi fiocchi” riesce a toccare migliaia di viaggiatori lungo le principali arterie stradali italiane e le ricadute in tema di prevenzione credo che siano consistenti.

Con la riforma, poi, gran parte delle amministrazioni si sono dotate di Corpi di Polizia Provinciale per svolgere compiti importanti per la sicurezza dei cittadini, ma l’azione di Comuni e Province deve coordinarsi in maniera stretta con l’azione di tutte le altre Forze di Polizia.

Per questo con le Prefetture devono svolgere un’energica azione di coordinamento che si rafforza con la presenza dei sindaci dei comuni capoluogo e dei presidenti delle province nei Comitati provinciali per la sicurezza e l’ordine pubblico.

In sostanza la Provincia ha rafforzato quello che era un suo compito storico: quello di essere cioè un ente gestore di strade. Anzi, per la quantità e soprattutto per la qualità di chilometri di strade gestiti direttamente, si può benissimo affermare che le province sono diventate di gran lunga il principale ente di gestione delle strade in Italia, un ente, ai fini della sicurezza di cui discutiamo, ben più importante di Autostrade e della stessa Anas.

Nelle Marche, le province gestiscono 6.207 km di strade, contro i 463 km dell’Anas, i 200 di Autostrade e i circa 7.700 dei Comuni. Se pesiamo questo dato con la popolazione residente, otteniamo un dato che vede 41,9 km ogni diecimila abitanti per le province contro 3,1 dell’Anas e 1,4 per Autostrade; il rapporto con i veicoli circolanti è ancora più favorevole (o sfavorevole!) alle Province, che hanno 52,3 km per 10.000 veicoli circolanti, contro 3,9 dell’Anas e 1,7 della Società Autostrade.

È ora che all’importanza di questo ruolo corrispondano maggiori attenzioni e risorse di gran lunga superiori alle miserie che finora lo Stato ci ha trasferito.

Purtroppo non siamo riusciti ad elaborare i dati relativi agli investimenti, ma sicuramente il dato relativo al rapporto fra i km gestiti e le possibilità di investimento dei vari enti gestori sarebbe del tutto ribaltato rispetto a quelli che vi ho citato. Le province, cioè, hanno oggi una possibilità di investimento del tutto irrisoria rispetto a quella di Anas e di Autostrade. Ed i risultati purtroppo si vedono, non solo nello stato di manutenzione generale, ma anche negli interventi spesso ripetitivi e ridondanti effettuati in alcuni tratti di strade statali e di autostrade.

Le Province marchigiane hanno sempre svolto un ruolo di spinta nei confronti del Governo per cercare di superare lo storico deficit di collegamenti e infrastrutture che caratterizza la nostra regione. Ogni provincia marchigiana, oggi, è impegnata, con le misere risorse trasferite dallo Stato, a completare o ammodernare la rete stradale di livello regionale ricevuta in proprietà negli ultimi tre anni e a risolvere problemi che giacevano irrisolti da decenni sul tavolo dei Ministeri.

Non spetta a me ricordare la riduzione del numero di incidenti e, conseguentemente, di feriti e di decessi che si ottengono con interventi quali l’ammodernamento, con tratti in variante, degli assi viari principali; la realizzazione di rotatorie per fluidificare il traffico nei punti nevralgici; le nuove piste ciclopedonali; gli interventi di manutenzione, estesi in maniera integrata a tutta la rete stradale di proprietà, evitando interventi ripetitivi sulle stesse strade (come spesso si rileva senza logica su certe strade statali); l’eliminazione dei cosiddetti punti neri, quelli con la più alta densità e gravità di incidenti.

In conclusione, è opportuno che siano definiti a livello nazionale nuovi punti di riferimento sia nell’ambito degli enti gestori delle strade (attribuendo alle Province risorse adeguate al loro ruolo), quanto fra gli organi di governo del territorio, per definire in maniera concorde gli obiettivi di ogni azione per la sicurezza dei cittadini.

 

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