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Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Social media, Ricci: “La pubblica amministrazione è ancora indietro, bisogna potenziare questi strumenti per soddisfare le richieste dei cittadini”

Indagine di Sigma Consulting: il 78% degli abitanti della provincia utilizza internet, il 54% i social network, ma enti pubblici e imprese spesso non hanno figure specializzate. Boccia Artieri: “C’è troppo volontariato digitale”

PESARO – Nella provincia di Pesaro e Urbino, il 78% dei cittadini tra i 18 ed i 54 anni utilizza internet (ben 143mila persone) ed il 54% è utente di un social network (in gran parte Facebook). Per contro, pubblica amministrazione e aziende non sono ancora attrezzate a gestire efficacemente la propria comunicazione sui social media, lasciandola spesso all’improvvisazione e al volontariato di alcuni dipendenti. Sono sempre più necessarie, dunque, professionalità specifiche in tal senso, visto che, soprattutto le imprese, si dicono intenzionate nei prossimi mesi a potenziare la propria presenza sulla rete.

E’ uno dei tanti aspetti emersi dall’indagine conoscitiva sul rapporto tra social network, imprese, cittadini e pubblica amministrazione nella provincia di Pesaro e Urbino, commissionata dall’Amministrazione provinciale a Sigma Consulting e presentata in un incontro a cui hanno partecipato il presidente della Provincia Matteo Ricci, il docente di Sociologia dei New Media all’Università di Urbino Giovanni Boccia Artieri ed il rappresentante di Sigma Consulting Alberto Paterniani, moderati nei loro interventi dal giornalista Michele Romano.

“L’avvento dei social media e la crescita degli smartphone – ha spiegato Matteo Ricci - sta cambiando il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, così come quello tra aziende e possibili acquirenti. Abbiamo commissionato l’indagine per capire, a livello locale, quali ripercussioni ha il fenomeno ed offrire uno strumento utile anche per le imprese. E’ evidente che c’è una richiesta nuova da parte dei cittadini, che va soddisfatta offrendo servizi attraverso questi nuovi mezzi. E ciò rientra nella sburocratizzazione della pubblica amministrazione che stiamo già perseguendo. Molto resta ancora da fare, soprattutto nella formazione del personale che dovrà avere competenze sempre più mirate”.

Ma vediamo alcuni dati dell’indagine, condotta su un campione di 1.104 cittadini e 801 imprese. Se il 78% degli abitanti della provincia utilizza internet (il 52% si connette una o più volte al giorno), c’è però uno “zoccolo duro” del 22% (oltre 40mila) che si dichiara non interessato, in particolare tra quanti che hanno titoli di studio più bassi, sono disoccupati o di età matura). Il divario non è più, come un tempo, nella difficoltà di accesso alla rete, ma nel livello culturale e sociale. Quanto al rapporto con la pubblica amministrazione, piuttosto che interagire con essa (il 46% si dichiara “poco interessato”), i cittadini vorrebbero ricevere, attraverso i social network, informazioni su servizi di pubblica utilità o sulle questioni burocratiche (54%). Anche nei confronti delle imprese, c’è meno attenzione alle pagine aziendali e ai brand e più alla possibilità di acquistare direttamente on line (26%) e ricevere promozioni e comunicazioni pubblicitarie (24%). Ad avere un sito internet è il 73% delle aziende del territorio provinciale, ad utilizzare i social media il 44% (soprattutto le più giovani, legate al mondo dei servizi).

“E’ interessante – ha commentato Giovanni Boccia Artieri – aver messo in connessione l’uso dei social media con il territorio. Per le sue caratteristiche, quella di Pesaro e Urbino potrebbe essere una provincia campione in Italia. Quello che emerge è una sorta di passaggio dal ‘digital divide’ al ‘cultural & social divide’, ma anche il basso utilizzo dei social network per fini lavorativi, mentre invece è un aspetto importante. Riguardo alla pubblica amministrazione, c’è troppo ‘volontariato digitale’, bisogna creare figure esperte e poi aprire forme di partecipazione vere e proprie dei cittadini e possibilità di condivisione. Quanto alle imprese, se internet e i social network vengono utilizzati solo come vetrina si perdono molte potenzialità, come ad esempio la vendita diretta dei propri prodotti”.

L’indagine è consultabile sul sito della Provincia www.provincia.pu.it

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