Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

«Smaltimento rifiuti, effettuati tutti i controlli»

Il presidente Palmiro Ucchielli respinge le accuse e ripercorre gli interventi realizzati dall’Amministrazione

Si trasmette questo intervento del presidente della Provincia Palmiro Ucchielli sullo smaltimento dei rifiuti. “Per quanto riguarda le recenti notizie apparse sui giornali su una presunta inerzia da parte della Provincia di Pesaro e Urbino in relazione allo smaltimento illecito di rifiuti, si respingono totalmente le accuse di mancato controllo del territorio, perché infondate. La verità è tutt’altra ed è sostenuta da fatti oggettivi, riscontrabili da chiunque nei documenti. Il fatto che esistano diversi organi di controllo nel settore dei rifiuti è sicuramente una garanzia per la tutela dell’ambiente, ma ciò non significa che la Provincia non eserciti i compiti di controllo che le spettano attraverso l’Arpam e la Polizia provinciale, in coordinamento con gli uffici amministrativi del Servizio ambiente. “In particolare i fatti sono i seguenti.

1. L’attività della ditta S. Eco srl di Orciano, i cui soci sono stati arrestati dai carabinieri per traffico illecito di rifiuti, è stata chiusa dalla Provincia il 10 marzo 2004, proprio per questa attività illecita, che in quell’occasione era stata segnalata alla Procura della Repubblica. La chiusura è stata determinata da un’indagine in collaborazione con la Polizia provinciale avviata nel 2003.

2. Per quanto riguarda la Fornace Solazzi di Fano, accusata sui giornali di aver bruciato fanghi di barite, si precisa che con disposizione della dirigente del Servizio ambiente, datata 25 febbraio 2004, era stato imposto alla ditta il divieto assoluto di recuperare i fanghi di barite nell’impianto di Fano. Nella stessa disposizione si prescriveva alla ditta Fornaci Solazzi di rimuovere i fanghi di barite dall’impianto, nelle forme consentite dalla legge, entro trenta giorni. Il 24 marzo 2004 la ditta comunicava di aver rimosso i rifiuti, allegando i documenti di trasporto a riprova dell’avvenuto smaltimento.

3. Per quanto riguarda la discarica di Barchi, la Provincia ha provveduto all’approvazione dei piani di adeguamento previsti dalla legge. Nell’ambito di questi piani la Provincia ha stabilito le modalità con le quali i gestori controllano i rifiuti in entrata. Pertanto i controlli operativi e immediati che quotidianamente si devono effettuare sui rifiuti in ingresso spettano ai gestori degli impianti e al personale interno, essendo quest’ultimo il controllore permanentemente presente nel sito, a diretto contatto con i rifiuti che vi vengono scaricati.

4. Per quanto riguarda la cava Solazzi, il 7 novembre 2002 il Servizio ambiente trasmetteva alla Polizia provinciale l’esposto fatto dai cittadini di Carrara per i controlli in merito. In seguito a tali indagini e ai controlli amministrativi svolti dagli uffici, il 17 dicembre 2002 venivano denunciate alla Procura di Pesaro la ditta Gennari soluzioni ambientali e Fornaci Solazzi per violazioni alle norme sulle cave e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Il 24 dicembre 2002 l’Ufficio ambiente della Provincia, a firma del dirigente, emetteva ordinanza di sospensione dell’attività di recupero rifiuti all’interno della cava Solazzi. A seguito della sospensione dell’attività, il Comune di Fano emetteva ordinanza di rimozione dei rifiuti conferiti nella cava il 28 maggio 2003. La Polizia provinciale effettuava una serie di controlli successivi, denunciando a più riprese la ditta Gennari per la mancata ottemperanza dell’ordinanza del sindaco e di quella della dirigente del Servizio ambiente. Il 22 gennaio 2004 la Provincia revocava definitivamente l’autorizzazione concessa dalla Regione Marche il 30 aprile 2002, ultimo giorno utile questo prima del passaggio delle competenze in materia di rifiuti alle Province. La ditta Gennari si opponeva davanti al Tar delle Marche contro i provvedimenti della Provincia e del Comune di Fano, con richiesta di danni. Il Tar Marche, con sentenza 41 del 2006, respingeva i ricorsi e ingiungeva alla ditta il pagamento delle spese processuali e il ripristino ambientale. L’ultimo controllo  è stato effettuato il 1° agosto 2006 in seguito al quale è scaturita segnalazione alla Procura di Pesaro per mancata rimozione rifiuti su ingiunzione della Provincia”.

 

 

 

 

 

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