Comunicati stampa | Dalla Provincia

Simone Farina ambasciatore dei valori sportivi, la proposta di Massimo Seri

L'assessore allo Sport della Provincia di Pesaro e Urbino ha scritto una lettera al presidente della FIGC Abete e per conoscenza al presidente del CONI Petrucci

Pregiatissimo Presidente,

Anch’io, come cittadino e come Pubblico Amministratore, per di più nella duplice funzione di Assessore provinciale allo Sport e al Lavoro, sono rimasto profondamente colpito da quanto si legge e si sente sui media riguardo a Simone Farina, attualmente calciatore disoccupato. Un uomo che ha svolto il proprio lavoro con serietà, professionalità ed onestà, seguendo i giusti valori di una società che spesso richiama il rispetto delle regole e la condanna di chi cerca scorciatoie per raggiungere risultati.
Farina, comportandosi come dovrebbe un normale cittadino e uomo di sport leale ed onesto, ha giustamente denunciato comportamenti contrari alle regole e al rispetto delle leggi. In una fase storica come quella che stiamo vivendo, in cui tutti richiamano il recupero di una moralità pubblica, la condanna dei furbi e la valorizzazione dei meriti, la situazione che Simone sta vivendo non è un sano messaggio, specialmente per i più giovani: chi si comporta bene viene penalizzato!
Per questo, rispetto a quanto da lui fatto a favore dello Sport senza aggettivi, mi permetto di suggerirLe di inserirlo nello staff della FIGC quale ambasciatore dei più alti valori di lealtà sportiva, che, per definizione, caratterizzano l’attività agonistica. Sarebbe paradossale (ma è un eufemismo) che Simone non potesse trovare ingaggio e squadra, come sembra a tutt’oggi. E magari sta pensando di abbandonare la passione di una vita, proprio lui che ne ha tutelato e salvaguardato al massimo l’onorabilità, fino ad averne eco mondiale. Se fosse vero che Simone (con qualche acciacco di troppo anche da tanti anni di calcio giocato) sia tentato di lasciare le speranze di una squadra, questa proposta può essere  una risposta concreta di quelle Istituzioni sportive che l’hanno apprezzato nel suo gesto.
Penso che la FIGC (ed il CONI) abbiano, se non l’obbligo, il dovere morale di verificare direttamente con lui lo stato delle cose.  Mi auguro di cuore che possa avere nella Federazione del suo sport quell’ideale e concreta risposta alla dignità e significato del suo grande “No!”

Con le più vive cordialità                                                     
                                                                                                  Dr. Massimo Seri
                                         Assessore allo Sport della Provincia di Pesaro e Urbino


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