Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Si concludono ad Apecchio le mostre di arte e fotografia di Renzo e Saulo Scopa

Fino a domenica 7 ottobre, ad ingresso libero nel rinascimentale Palazzo Ubaldini. Interessante il documentario “Noi siamo qui,” che racconta la vita in Italia di 4 famiglie immigrate

APECCHIO – Si concludono domenica 7 ottobre, nel rinascimentale Palazzo Ubaldini di Apecchio, le mostre di arte e fotografia contemporanea “La maschera dell’uomo” di Renzo Scopa (Urbino 1933 – Città di Castello 1997) e “Fotografie e cortometraggi” del figlio Saulo, promossa dal Comune di Apecchio con il patrocinio della Provincia di Pesaro e Urbino.

In quest’ultima esposizione, insieme alle intense foto in bianco e nero e a colori e a quattro cortometraggi, viene proposto anche il documentario “Noi siamo qui”, scritto e diretto da Saulo Scopa per raccontare la vita in Italia di quattro famiglie immigrate. Immagini di vita quotidiana, dialoghi tra genitori e figli che spesso rispecchiano divari generazionali. “Il documentario, prodotto dalla Caritas di Città di Castello – evidenzia Saulo Scopa – racconta il punto di vista di persone immigrate che si confrontano da un lato con l’identità culturale della propria provenienza, dall’altro con i canoni che la cultura della terra di arrivo propone loro. Ho raccolto questa esperienza dalla voce di famiglie provenienti da diversi paesi del mondo e da genitori, figli e fratelli delle stesse famiglie, così da avere anche un punto di vista diverso a seconda delle generazioni”.

Il film, che si apre con il ricordo di un’esperienza personale del regista (il fratello del nonno emigrato in Argentina), dedica ampio spazio agli immigrati di seconda generazione. “I figli degli immigrati – aggiunge Saulo Scopa – sono distanti da una cultura, quella dei genitori, che sembra non appartenere loro. Inevitabilmente poliglotti, hanno gli occhi proiettati verso un futuro che riflette i sogni dei coetanei italiani, con lo sguardo che, diversamente dai loro padri e dalle loro madri, non si volge all’indietro e non insegue il ritorno ad una patria d’origine che hanno conosciuto solo per il tramite dei genitori”.

Le due mostre, ad ingresso libero, sono visitabili dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.   

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