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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Si alza il Sipario dell’estate in convento e in miniera

L'11 luglio parte la quarta edizione del festival di musica, teatro e arti visive

Nei luoghi del lavoro e nei luoghi dello spirito, della preghiera si farà musica, teatro, spettacolo. I riflettori di “Sipario d’estate”, dall’11 luglio all’8 agosto, porteranno in palcoscenico fabbriche abbandonate, vecchie miniere, magazzini portuali, cave, cantine, e poi monasteri, conventi, chiese, eremi. Spazi inconsueti, intriganti, provocatori, per svelare un volto inedito delle terre di Pesaro e Urbino. Il festival della Provincia (assessorato ai beni e alle attività culturali-editoria) e del Teatro stabile delle Marche (Fondazione le città del teatro - Teatro stabile in rete), dopo le rocche e i castelli del 2001 e le piazze del 2002, in questa quarta edizione si avventura alla riscoperta di un connubio un tempo inscindibile.

«Nella vita e nella cultura popolare, e non solo - spiega l’assessore Paolo Sorcinelli - le cadenze e i luoghi del lavoro si intrecciavano con i riti e gli spazi della religiosità e delle credenze popolari (i falò notturni di San Giovanni, il bagno in mare la mattina dell’Ascensione o il giorno di San Lorenzo); con le cerimonie liturgiche sulle terre e sui raccolti (le rogazioni per allontanare le tempeste e propiziare la fertilità); con la celebrazione quasi orgiastica dei patroni delle arti e dei mestieri (Santa Barbara per i fabbri e i minatori, Sant’Omobono per i sarti, Sant’Isidoro o Sant’Antonio per i contadini, Sant’Andrea per i pescatori, San Francesco di Paola per i marinai). Luoghi del lavoro e luoghi dello spirito erano in stretta correlazione gli uni agli altri. La rivoluzione industriale e la fine del mondo contadino hanno sgretolato questo legame profondo, scindendo, di fatto, i luoghi del lavoro dai luoghi dello spirito per relegarli infine in ambiti sempre più netti e distinti, sia per collocazione spaziale, sia per scansione temporale, sia per le valenze emblematiche collettive rappresentate».

 

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Gli artisti che faranno “indossare” una veste nuova a questi luoghi, un abito da sera (gli spettacoli sono in programma alle 22) fatto di note, armonie, monologhi, luci, danze e parole, sono tra i più noti del panorama internazionale.

Taglia il nastro, l’11 luglio, la Pfm, la gloriosa “Premiata Forneria Marconi” in concerto, tra canzone d’autore e rock progressive, insieme a Peter Hammil alla fabbrica Alluflon di Mondavio. Il testimone musicale passerà quindi il giorno successivo a un’altra pietra miliare della musica italiana, Giovanna Marini, voce “storica” della protesta popolare: si esibirà alla fabbrica Berloni 2 di Montelabbate. In prima nazionale Ascanio Celestini presenterà il suo nuovo spettacolo nella miniera di Perticara a Novafeltria (tre serate dal 13 al 15 luglio), quindi il gruppo Dervisci Roteanti & Sabri Brothers (il 17 luglio) in scena al convento dei Cappuccini di Fossombrone per una performance all’insegna della spiritualità. “Sipario d’estate” si aprirà quindi sul teatro con un’opera in prima assoluta firmata dal filosofo Emanuele Severino e Luciano Sampaoli (19 luglio) che reinventerà il monastero di Fonte Avellana a Serra Sant’Abbondio. Una messa enarmonica sarà “celebrata” nel convento di Sant’Igne a San Leo dal musicista e compositore Francesco Burrai il 20 luglio. Poi di nuovo il teatro con una due giorni ai magazzini portuali “Comar pesca” di Fano (il 24 e il 27 luglio) legata a un progetto in prima nazionale di Bernard-Marie Koltès per la regia di Massimo Puliani, sovrintendente della rete del Teatro stabile delle Marche e direttore artistico di “Sipario d’estate” insieme a Sandro Pascucci e Nino Finauri. Domenica 3 agosto sarà la volta della star della musica balcanica Goran Bregovic and his Wedding and Funeral band nell’inconsueto palcoscenico della chiesa di Santa Maria degli Angeli di Sant’Angelo in Vado. Seguiranno i concerti di Nico Note & Mas Collettive (il 5 agosto all’eremo di San Girolamo a Frontino) e il gruppo Pgr (ex Csi) di Giovanni Lindo Ferretti (il 6 agosto nella cava Ponte Alto tra Cagli e Cantiano). Gran finale con Sergio Cammariere, il 7 agosto, per brindare nella cantina di San Liberio “Covim” di Montemaggiore al Metauro.

«È nostra intenzione - fa notare il sovrintendente Massimo Puliani - dedicare questo festival ai temi e ai luoghi che richiamano da un lato il lavoro dell’uomo, dall’altro il suo bisogno di rapportarsi con il trascendente. I luoghi sono di per sé forieri di suggestive immaginazioni: grandi e piccole fabbriche in uso oppure opifici dismessi, capannoni industriali e magazzini portuali, conventi e monasteri in mezzo alla natura. In entrambi i casi si tratta di luoghi fisici creati dall’uomo, per necessità materiali e per necessità ideali e spirituali: questo festival cercherà di riannodare un filo invisibile, ma esistente, fra luoghi apparentemente distanti fra loro. Gli artisti chiamati a “Sipario d’estate 2003” proporranno performance spettacolari (con codici espressivi che spaziano dalla musica, al teatro, alle arti visive) che daranno un rilievo caratteristico al festival».

 

 

 

 

 

 

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