Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Ufficio Stampa

Seri: «Ricordiamo il valore del primo maggio»

Intervento dell’assessore provinciale al Lavoro

«Penso sia più che giusto, e ancor più lo è oggi, ricordare il valore, il significato e l’importanza del primo maggio, festa dei lavoratori. Lo è innanzitutto per il suo valore storico e civile: quando fu istituita, infatti, il lavoro ed i diritti ad esso inscindibilmente legati non avevano per molti il significato culturale che hanno oggi. Lo è soprattutto nel momento attuale che vive il paese ed il nostro territorio, per le crescenti difficoltà che attraversa il mondo del lavoro. E lo è anche perché c’è addirittura nel nostro Paese chi vuole cancellare questa festa-memoria, ritenendola ormai superflua, inutile, costosa e senza più significato alcuno! E’ veramente curioso dover registrare questi atteggiamenti, peraltro quasi isolati, quando l’Italia e la nostra provincia vedono accrescersi la distanza sociale e di reddito e di certezza lavorativa tra una fascia che si è ristretta e la grande parte maggioritaria che si è, invece purtroppo, allargata. C’è chi, e non del tutto a torto, parla di un ritorno alla polarizzazione sociale tipica dell’Ottocento: i poveri che aumentano di numero e i pochi ricchi che crescono nelle disponibilità. Se a ciò si aggiunge che l’euro ha di fatto polverizzato la classe media a reddito fisso, questa non è poi un’immagine enfatizzata della realtà. Ricordo, anzi, che un noto economista ha parlato di una Italia ormai divisa in due da un punto di vista socio economico: una fortemente minoritaria che spende in euro (spinta dal combinato disposto di due grandi anomalie italiane, il sommerso e l’evasione) e l’altra largamente maggioritaria che pensa in lire, prima di spendere. Come si fa, quindi, di fronte ad un evidente riflusso del tenore di vita delle classi medie e popolari, non cogliere il significato alto della festa del primo maggio che pone la centralità del diritto al lavoro, nella sua essenza di dignità e stabilità? Anche la nostra realtà provinciale ha risentito e risente tuttora della sfavorevole congiuntura internazionale aperta, come noto, dalla crisi dei cosiddetti “subprime” statunitensi. Purtroppo non poteva essere diversamente, se si pensa che la nostra tipologia produttiva manifatturiera con vocazione all’export è strettamente correlata all’andamento dei consumi interni e dei riflessi internazionali. Continuiamo ad essere preoccupati, soprattutto per i lavoratori in cassa integrazione, la precarietà dell’occupazione e per le famiglie che stanno subendo i contraccolpi della crisi. Abbiamo messo in campo numerose azioni, come accordi per la coesione tra imprese e lavoro, presenza su trenta tavoli anticrisi per le aziende del territorio, impegno per l’applicazione di ammortizzatori sociali, ordinari e in deroga, estensione delle tutele per i lavoratori, azioni per il reinserimento lavorativo, misure per sostenere le famiglie colpite dalla crisi, ma anche azioni per i giovani come borse lavoro, sostegno alla creazione di nuove imprese ed altro, sempre in costante dialogo con le parti sociali».

Massimo Seri
Assessore provinciale alle Politiche attive per il lavoro

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