Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Seduta solenne del consiglio provinciale per celebrare i 60 anni della sua elezione diretta

Martedì 20 dicembre, alle 17, nella sala “Adele Bei”, verrà consegnato un attestato di benemerenza a tutti i consiglieri dal 1951 ad oggi. Presente anche il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi

PESARO – Si svolgerà martedì 20 dicembre, alle ore 17, nella sala “Adele Bei” della Provincia (viale Gramsci 4, Pesaro), una seduta solenne del consiglio provinciale per la celebrazione del 60esimo anniversario della sua prima elezione diretta.
“In questo momento di grande confusione e antipolitica imperante – dice il presidente del consiglio provinciale Luca Bartolucci – vogliamo celebrare questa ricorrenza ringraziando tutti i consiglieri che dal 1951 ad oggi hanno promosso, difeso e tutelato gli interessi dei cittadini di questa provincia”.

Alla cerimonia interverranno, oltre al presidente del consiglio provinciale Luca Bartolucci e a quello della Provincia Matteo Ricci, il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Vittoriano Solazzi e lo storico Andrea Bianchini. L’ex consigliere Maurizio Mancinelli leggerà un saluto in latino, per arrivare alla consegna di attestati di benemerenza a tutti i consiglieri del passato e attuali. Alla cerimonia sono stati invitati anche tutti i sindaci del territorio provinciale e le autorità.

“Negli anni – dice ancora Bartolucci – ci sono stati tanti consiglieri che, con un rimborso misero, partivano dalle località più lontane per venire a fare gli interessi del territorio, anche contro i disegni ‘anconacentrici’. Siamo rimasti delusi da questa riforma perché lo svuotamento delle Province lascerà i cittadini più soli, in particolare quelli dei piccoli comuni dell’entroterra, che saranno schiacciati dalla Regione e dallo Stato. Un consigliere provinciale percepisce oggi un gettone di 50 euro netti a seduta, e al massimo ne facciamo due al mese. Non credo siano questi i veri risparmi. La fine delle Province porterà dai 30 ai 50 milioni di risparmio su una manovra che deve raccogliere 45mila milioni di euro l’anno. Ci si renderà presto conto che saranno più i disagi dei benefici”.  


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