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Origine: Informazione e stampa - Autore: Ufficio stampa

Scuola, Savelli contro i tagli del ministro Gelmini

Lettera dell'assessore provinciale alla pubblica istruzione

Lettera dell'assessore provinciale alla pubblica istruzione Renzo Savelli al ministro Maria Stella Gelmini contro i tagli alla scuola.

“La contro-riforma scolastica del duo Tremonti-Gelmini, basata non su un disegno pedagogico complessivo, ma su pesantissimi tagli decisi a tavolino (-19% della spesa totale), ai quali si è tentato poi di dare una giustificazione educativa, si riassume in meno ore di insegnamento, meno scuole e con classi più affollate.

"Il ministro afferma che il 97% delle spese va per il personale, ma non un euro dei fondi tagliati viene destinato all’edilizia scolastica, ai laboratori, al diritto allo studio. I tagli non valgono però per le scuole private, con il rischio - ovvero con il disegno politico - di  dequalificare la scuola pubblica per favorire appunto, sulla logica della sussidiarietà, le scuole private. Nel frattempo si programmano tagli del personale educativo in ogni ordine e grado, tagli al personale Ata (segretari, bidelli, tecnici) e chiusure di scuole elementari e medie nei plessi con meno di 50 ragazzi a partire dall’anno scolastico 2009-2010.

"Senza aver ancora approvato i regolamenti attuativi in grado di definire i criteri per tale eventuale operazione, il Ministro ha inviato gli elenchi di dette scuole, mettendo in allarme i sindaci, i genitori e tutto il personale scolastico di ben 32 scuole della nostra provincia. Secondo tali indicazioni, i plessi dovrebbero in parte essere chiusi, in parte riaccorpati partendo dalle scuole primarie (elementari) e medie di S. Giorgio, Fratte Rosa e Isola del Piano, nonché le primarie di Barchi, Piagge, Monteguiduccio, Isola di Fano e Ginestreto. In un secondo tempo, o forse anche subito, altre 20 scuole rischiano ugualmente in parte la chiusura e in parte il ridimensionamento. Si tratta delle primarie ed elementari di Montecopiolo, delle primarie di Schieti, Pieve di Cagna e Trasanni (Urbino), di Pianello (Cagli), Serravalle (Apecchio), Belforte all’Isauro, Frontino, Casteldelci, San Leo e Pietrarubbia, Tavoleto, Borgo Pace, Monte Cerignone, Montegrimano, Perticara (Novafeltria) e la media di Cantiano.

"I provvedimenti non tengono conto di vari fattori, che invece è opportuno mettere in evidenza, quali gli investimenti fatti dai Comuni per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, la disponibilità limitata di aule per i piccoli Comuni, le tendenze demografiche, le innovazioni già apportate per ottenere risparmi, la riduzione già avvenuta in molte scuole della compresenza, la qualità dell’utenza, la viabilità, il sistema dei trasporti e così via. La chiusura delle scuole, specie nei piccoli Comuni dell’entroterra, accompagnata al servizio postale funzionante a scartamento ridotto, ai trasporti spesso inadeguati, alle più modeste possibilità occupazionali, spingerà i cittadini ad abbandonare le aree interne per affollare i territori  pre – costieri e le città della costa. E’ dunque allarme rosso, perché non si può parlare di riequilibrio costa – entroterra e poi accettare queste misure penalizzanti per i bambini, per le popolazioni, per gli amministratori. Dal Governo dobbiamo esigere altre politiche educative, solidaristiche e finanziarie per essere coerenti con l’impegno del passato, che vede i piccoli comuni dell’entroterra non come un problema, ma come una risorsa da valorizzare con convinzione".

                                                                          

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