Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Scogliere e nuova questura di Pesaro, i nodi in consiglio provinciale

Dibattito sulla sanità. Multe quote latte, passa l’ordine del giorno di Mariotti

PESARO –  Anche in consiglio provinciale arriva il nodo nuova questura di Pesaro, con l’interpellanza presentata dal capogruppo Psi Gaetano Vergari. Chiaro il presidente Matteo Ricci: «Non possiamo riaprire il dibattito – sottolinea -, che dura già da 10 anni, rischiando anche di perdere i finanziamenti. Si è arrivati ad un accordo tra Comune, questura e ministero su via Lamarmora. Il questore ha detto che su quel sito ci sono spazi adeguati. E la collocazione è baricentrica. Se non subentrano contrarietà che al momento non ci sono, sosteniamo la pianificazione e la previsione già prevista sull’area dal Comune. Sappiamo che l’operazione è complessa ma noi vogliamo favorirla. E fare in modo che si concluda presto». Capitolo scogliere di Pesaro. Per Roberto Giannotti (Pdl), sia a levante che a ponente «non tengono la forza del mare e sono in stato vergognoso. Non è stato fatto un piano di dettaglio e non si è messo in moto il tavolo Comune-Provincia». Ma l’assessore Tarcisio Porto, sottolineando che il tema è di competenza comunale e regionale, ribadisce che i progetti ci sono: «Per la sistemazione delle scogliere sottomonte – spiega l’assessore - e per l’ulteriore rinforzo sulla spiaggia di levante sono previsti 450mila euro, di cui 300mila messi a disposizione dalla Regione. Un discorso a parte riguarda, invece, le due scogliere collegate al galeone, lato levante, su cui c’è un vincolo della soprintendenza. A breve l’immersione nell’area, poi studieremo e concerteremo il progetto esecutivo con Comune e soprintendenza, per potere intervenire senza danneggiare il relitto. E il Comune ha già richiesto i finanziamenti (50mila euro, ndr) per il tradizionale ripascimento “soft”, che precede l’inizio della stagione». C’è spazio anche per il dibattito sulla sanità, con l’interpellanza del capogruppo Pdl Antonio Baldelli. Che si sofferma sull’entroterra e sugli ospedali di polo: «La Cisl ha già lanciato l’allarme, confermato dall’allegato alla determina dell’azienda sanitaria unica regionale, che abbiamo visionato nei giorni scorsi. C’è il pericolo che i nosocomi dell’entroterra siano trasformati in cronicari, destinati alla lungodegenza o convertiti in case della salute. E questo non corrisponde alle dichiarazioni dell’assessore regionale Mezzolani, che ha garantito la salvezza per gli ospedali di polo. Fossombrone, Cagli e Pergola saranno ridimensionati, Sassocorvaro andrà a scomparire. In tutto questo, discutiamo sulla collocazione del nuovo ospedale provinciale». Ma Matteo Ricci: «Non si può essere un giorno favorevoli all’ospedale unico e un giorno contrari. E mi pare che anche il Pdl, ad eccezione di Giancarlo D’Anna, si è espresso per la realizzazione della nuova struttura. Stiamo completando lo studio e le verifiche su urbanistica, impatto ambientale e viabilità. E l’area di Fosso Sejore è quella che sta riscuotendo maggiori consensi. Il discorso, naturalmente, si inserisce all’interno del disegno di area vasta, che rafforza tutta la sanità provinciale e comporta la crescita dell’eccellenze del territorio, la riduzione della mobilità passiva e lo sviluppo delle specializzazioni. Con un ruolo per i nosocomi di rete e di polo. E io mi attengo agli atti della giunta regionale, del presidente e dell’assessore che corrispondono a questa volontà. Se poi non sarà così, diremo la nostra, verificando le preoccupazioni. Non possiamo però fare demagogia, dimenticandoci i tagli della manovra del governo, con 80 milioni di euro in meno per la sanità marchigiana. Chi rischia di ridimensionare la nostra sanità, Tremonti o Mezzolani?». Approvato a maggioranza, infine, l’ordine del giorno di Donato Mariotti (Pd) che chiede «al governo e al parlamento il ritiro del decreto “milleproroghe” nella parte relativa all’ulteriore proroga del pagamento delle multe per le quote latte non rispettate. Per le quali devono pagare gli allevatori che non hanno eseguito le direttive comunitarie e non più lo Stato, come è accaduto in precedenza e come sta ora accadendo». Marcello Mei (Udc) vota a favore del documento, astenuti i consiglieri del Pdl e della Lega Nord.

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