Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Scarichi abusivi sul Metauro, la polizia provinciale segnala azienda al magistrato

Altra brillante operazione dopo quella che ha portato in Umbria all’arresto di tre persone per scarico di rifiuti tossici sul Tevere

Dopo una serie di indagini, la polizia provinciale è riuscita ad individuare il presunto autore del vasto inquinamento sul fiume Metauro che negli scorsi mesi ha portato alla moria di circa 4 quintali di pesce. L’azienda che avrebbe effettuato scarichi abusivi, di Montemaggiore al Metauro, è stata segnalata al magistrato, che adotterà i provvedimenti del caso. La positiva soluzione dell’indagine fa seguito ad un’altra brillante operazione che ha visto impegnata anche la polizia provinciale di Pesaro e Urbino, vale a dire l’individuazione e l’arresto in Umbria di un’intera famiglia che per anni ha truffato officine meccaniche delle province di Perugia, Pesaro e Urbino (soprattutto di Novafeltria, Talamello e Carpegna) e Forlì – Cesena, raccogliendo i loro rifiuti tossici e gettandoli nel Tevere. Due anni di indagini che hanno visto una forte sinergia tra i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) dell’Umbria e delle Marche, il Corpo forestale dello Stato, le polizie provinciali di Perugia e Pesaro – Urbino ed il Nucleo Elicotteri dell’Arma di Pratica di Mare. “Importantissima – evidenzia la polizia provinciale – è stata la collaborazione delle aziende e delle officine meccaniche truffate, in tutto una cinquantina. Questa sinergia tra forze dell’ordine, polizia provinciale e aziende ha portato al successo dell’operazione”.

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