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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

San Valentino in ricordo di Pantani

“Udienza di parole”, la lettura del 14 febbraio dedicata al racconto biografico di Beppe Conti sul campione

PESARO. Un San Valentino speciale quello che si ricorda lunedì in Provincia. Niente teneri cupìdi e cuoricini infranti per una festa che, da quest’anno, è anche il primo anniversario della tragica morte di un campione, il pluri-campione ciclistico Marco Pantani. Una fine solitaria, la sua, nell’abbandono di un residence qualunque di Rimini, “in una torrida tristezza”, come lasciò scritto negli ultimi e confusi appunti. E dedicata a Marco Pantani e ai “valori dello sport ucciso” sarà la lettura-conferenza della rassegna “Udienza di parole” in programma il 14 febbraio, alle 17, nella sala del consiglio delle autonomie “Adele Bei” (in viale Gramsci 4), più o meno alla stessa ora del dramma di un anno fa.

Il libro al centro della “testimonianza” letteraria sarà la biografia “Una vita da pirata. Marco Pantani” raccolta da Beppe Conti, inviato speciale di “Tuttosport” (editore Sperling&Kupfer, 2004), che Matteo Giardini leggerà come atto di amore nei confronti del campione, nella giornata tradizionalmente dedicata all’amore.

Si tratta di una sorta di racconto in presa diretta della vita di Pantani, offerto dalla sua manager e amica Manuela Ronchi, la persona che gli è stata strenuamente fedele fino all’ultimo. Il testo, in verità, è già apparso in udienza, in questo caso però una udienza vera: la biografia è stata citata infatti dal pm riminese Paolo Gengarelli durante il procedimento legato alle indagini sulla persona che la sera della morte fornì a Pantani la “dose” fatale.

«Cercherò di evidenziare l’aspetto spettacolare dei trionfi - annuncia Giardini - ma anche il valore universale di una parabola che avrebbe potuto scrivere l’autore di Macbeth o Amleto: l’angelo “bianco” costretto suo malgrado a diventare “nero”: l’eroe tragico che tanto rimedia in allori quanto in desolazione e abominio, un capro per il sacrificio, colui che paga il prezzo della gloria».

Ospiti e “testimoni” dell’udienza, lo sportivo e manager Ario Costa, che è anche presidente dell’Avis di Pesaro, e Vittorio Gemellaro, medico dello sport e direttore sanitario degli avisini pesaresi.

Lungo il filo conduttore dell’incontro, “etica e sport”, la conversazione si incentrerà sul giallo degli ematocriti di Pantani fuori dalla norma, “il cancro dei pedalatori asetticamente chiamato Epo”, il ricorso al doping e agli additivi proibiti. E gli ospiti metteranno in evidenza le possibili devastazioni che producono queste sostanze per ribadire il carattere “umanistico” dello sport.

La rassegna, che si concluderà lunedì 18 aprile, è organizzata dall’assessorato alle attività culturali della Provincia (info. 0721.359277-311).

 

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