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Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Sala gremita all’incontro con Armando Spataro

Matteo Ricci: “Le scuole sono le nostre antenne contro l’illegalità”. Alessia Morani al magistrato: “Lei rappresenta quell’Italia bella e coraggiosa di cui tutti noi sentiamo un grande bisogno”

PESARO – “Questa serata è la più bella che ho vissuto nelle presentazioni dei miei libri. Ringrazio Pesaro e tutti gli organizzatori”. Così il procuratore aggiunto della Procura di Milano Armando Spataro si è congedato dal numerosissimo pubblico presente nella sala del consiglio provinciale, dopo un intenso pomeriggio cominciato con un dibattito per “addetti ai lavori” organizzato dalla Camera Penale di Pesaro e dall’Ordine degli avvocati e proseguito con un incontro pubblico per la presentazione del suo libro “Ne valeva la pena: storie di terrorismi e mafie, di segreti di stato e di giustizia offesa” (Laterza), promosso dalla Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati (sottosezione di Pesaro).

A fare gli onori di casa, il presidente della Provincia Matteo Ricci e l’assessore alla Pubblica istruzione Alessia Morani, che hanno evidenziato come l’appuntamento rientri in un nuovo progetto di formazione e sensibilizzazione degli studenti sulla legalità e sulla lotta alla mafia, che coinvolge oltre 20 classi degli istituti superiori di Fano. Dopo un’introduzione del giudice del Tribunale di Pesaro Elisabetta Morosini, a dialogare con il noto magistrato sui temi della legalità è stato il direttore della Biblioteca e Musei Oliveriani Marcello Di Bella, intervallato dalla lettura, da parte di Alessandra Giampaoli, di alcune pagine del volume, che ripercorre le inchieste più scottanti dirette da Spataro in prima persona: dal caso Tobagi alle Brigate Rosse, dal sequestro di Abu Omar alla ‘ndrangheta al Nord.  

“Il nostro – ha detto il presidente della Provincia Matteo Ricci – è uno dei territori in cui si vive meglio e dove c’è una maggiore sicurezza, però in un momento come questo di grande crisi economica e sociale bisogna avere le antenne dritte, perché è più facile che si insinui l’illegalità. Le nostre antenne sono le scuole ed ogni anno vogliamo intitolare un istituto a persone che hanno perso la vita nella difesa della legalità, un valore che va conquistato ogni giorno”.

“La scuola - ha aggiunto l’assessore Alessia Morani - è un presidio della legalità e le istituzioni per essere credibili devono avere modelli positivi di comportamento. Spataro rappresenta quell’Italia bella e coraggiosa di cui tutti noi sentiamo un grande bisogno”.

Il magistrato si è schernito più volte: “Sono uno che ha sempre fatto soltanto il suo dovere”. E parlando dei tanti magistrati che hanno perso la vita nella difesa della legalità ha aggiunto: “Non sono eroi perché sono morti, ma perché hanno voluto capire e conoscere con ostinazione”.   

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