Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Sabato 9 maggio “L’interventismo dei futuristi” con il critico d’arte Lorenzo Fattori

Prosegue il ciclo di appuntamenti “Fra la gente: la Grande Guerra e le note cinematografiche del neorealismo italiano” promosso dall’associazione Pegasus e curato dal giornalista Paolo Montanari

MONTELABBATE - Sabato 9 maggio, alle ore 17.30, nello Spazio Nobili di Montelabbate, il critico d’arte Lorenzo Fattori (direttore artistico di “Candelara Arte”) ed il giornalista e critico cinematografico Paolo Montanari si confronteranno sul tema “L’Interventismo dei futuristi”.

L’incontro rientra nel ciclo di appuntamenti “Fra la gente: la Grande Guerra e le note cinematografiche del neorealismo italiano”, promosso dall’associazione culturale “Pegasus” di Pesaro e curato da Paolo Montanari con il patrocinio della Provincia e dei Comuni ospitanti. A presentare la serata, ad ingresso libero, sarà lo scultore e performer Leonardo Nobili.

Nel corso dell’incontro Paolo Montanari analizzerà l’aspetto storico-culturale dell’Italia divisa in due fra interventisti e non interventisti, mentre Lorenzo Fattori entrerà nel mondo futurista con l’arte, l’aerospazio, il concetto di velocità e poi di dinamismo, fino ad approdare ad Anselmo Bucci, pittore di Fossombrone, che visse il suo momento artistico più forte a Parigi e poi a Monza, incontrando i personaggi artistici più innovativi del suo tempo ed i protagonisti del futurismo italiano.

L’attore Roberto Rossini leggerà alcune delle poesie più significative del periodo futurista, da Marinetti a Palazzeschi, per poi presentare le  poesie di Ungaretti, che visse personalmente la realtà del fronte nella guerra del 1915-18.

“Boccioni, Marinetti Sironi, Carrà, Balla, Sant’Elia – evidenzia Paolo Montanari - aderirono senza indugio all’intervento dell’Italia alla prima guerra mondiale, definita nel famoso manifesto Futurista ‘igiene del mondo’. In realtà, l’obiettivo di Martinetti e degli altri artisti aderenti all’unico movimento avanguardistico italiano, era quello di essere visibili in un momento in cui il paese aveva avuto una grande arretratezza culturale”.

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