Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Ruote sull’acqua, si presenta un volume sui mulini idraulici nella provincia

Venerdì 14 dicembre, alle ore 17, all’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi

PESARO – Venerdì 14 dicembre, alle ore 17, all’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi, verrà presentato il volume “Ruote sull’acqua – Mulini idraulici nella provincia di Pesaro e Urbino”, realizzato dall’Amministrazione provinciale nell’ambito del progetto Centoborghi e scritto da Giovanni Lucerna (editore Bononia University Press, cura editoriale Dino Zacchilli), con il contributo di Biofox. All’appuntamento interverranno il giornalista di Raisat e Gambero Rosso Alfredo Antonaros, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli e l’assessore ai beni storici, artistici e archeologici Paolo Sorcinelli. Nell’occasione saranno presentate in anteprima alcune sequenze del dvd “Mulini, uomini e macine” di Solidea Vitali Rosati.

Partendo dalla Carta Idrografica d’Italia del 1893, che censiva nella provincia circa 380 mulini, Lucerna ha percorso più di 15mila chilometri (molti a piedi) lungo fiumi e torrenti, da nord a sud, dal bacino del Savio a quello del Cesano, scoprendo che molti di quei mulini sono stati riadattati a funzioni diverse, altri sono scomparsi o ridotti a cumuli di pietre, pochissimi sono ancora attivi.

“Ripercorrere la storia dei mulini – evidenziano il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli e l’assessore Paolo Sorcinelli - significa scoprire un mondo dove l’acqua era praticamente l’unica forza motrice per le varie attività produttive. I mulini idraulici non erano infatti deputati soltanto a macinare grano e biade, ma anche a preparare polvere da sparo e colori per lane o ceramiche, a ricavare olio dalla spremitura delle olive e dei semi di lino, a produrre gesso e calce, a segare tronchi d’albero ecc. Ogni mulino è stato anche un microcosmo, un centro di aggregazione sociale e snodo culturale. Oggi i mulini non macinano più, ma le loro tracce resistono e l’acqua continua a scorrere e questo meriterebbe maggiore attenzione da parte pubblica e privata”.

E’ proprio in quest’ottica che la Provincia ha voluto promuovere la realizzazione del volume e procedere all’acquisto e restauro, assieme al comune di Colbordolo e all’Erap, dell’antico mulino di Ponte Vecchio che, a lavori ultimati, ospiterà uno spazio documentario e virtuale sull’attività molitoria ad acqua, una parte residenziale con alcuni alloggi popolari ed un locale, dove, con il ripristino delle originarie derivazioni e condotte delle acque, sarà installata una turbina per la produzione di energia elettrica.

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