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Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Romagna: «Grave discriminazione»

Sul caso dell’insegnante di religione di Fano interviene l’assessore alle pari opportunità della Provincia

Sulla vicenda dell’insegnante di Fano Caterina Bonci interviene l’assessore alle pari opportunità della Provincia Simonetta Romagna.

«In un primo momento avevo trovato il caso di Caterina Bonci, l’insegnante di religione alla quale la Curia di Fano non ha concesso il nulla osta per partecipare a un concorso pubblico perché divorziata, la conseguenza, a mio parere antidemocratica e autoritaria, della facoltà insindacabile concessa alla Curia dal Concordato tra Stato e Chiesa di scegliere gli insegnanti di religione.

«Leggendo poi che la situazione era nota da una decina di anni, mi chiedo come sia possibile argomentare con il pretesto del divorzio un atto così discriminatorio nei confronti di una insegnante alla quale non mi sembra venga imputata scarsa professionalità, quanto biasimato un abbigliamento non gradito. Se infatti il preside della scuola ritiene “seria e competente” l’insegnante, non si capisce perché non venga riconosciuta la titolarità del suo giudizio, soprattutto nel momento in cui l’insegnante sta per cambiare ruolo.

«Il fatto poi che in questi casi le decisioni sono sottratte alle regole democratiche alle quali devono sottostare tutti gli altri insegnanti della scuola pubblica italiana conferma l’antistoricità e l’obsolescenza di un accordo tra Stato e Chiesa che dovrebbe ormai essere superato».

 

L’assessore alle pari opportunità

della Provincia

Simonetta Romagna

 

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