Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: n.g.

Ristrutturato il Centro per la selvaggina sul San Bartolo

Grazie all’ammodernamento, nella struttura si potranno produrre circa 15mila fagiani all’anno

PESARO. Sono stati i bambini delle scuole elementari ad inaugurare, questa mattina, il nuovo Centro di produzione della selvaggina, al termine dei lavori di ristrutturazione e di ammodernamento realizzati dall’amministrazione provinciale.

A guidarli nella visita alla struttura, immersa nel verde del San Bartolo, il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, gli assessori Mirco Ricci e Giovanni Rondina, il dirigente del Servizio Ambiente della Provincia Elisabetta Cecchini e il presidente del Parco naturale del San Bartolo Nadia Regnoli.

“Con questi lavori – ha fatto notare il presidente Ucchielli – abbiamo portato a termine un progetto rimasto fermo per vent’anni e quello realizzato è soltanto il primo stralcio di un più ampio progetto che interessa il Parco”.

Il Centro verrà utilizzato prevalentemente per la produzione di fagiani e starne, “con l’obiettivo – ha sottolineato Elisabetta Cecchini – di allevare animali in perfetto stato sanitario, con caratteristiche di selvaticità tali da garantire ripopolamenti con bassi tassi di mortalità e un elevato successo di riproduzione in natura”.

Per questo motivo sono state ristrutturate, e in alcuni casi sostituite, le voliere, sono state cambiate le strutture per l’accrescimento dei pulcini, “e soprattutto – ha detto ancora il dirigente del Servizio Ambiente – è stata realizzata una linea automatizzata di distribuzione di acqua e cibo per ridurre al minimo il contatto tra gli operatori e gli animali”.

Grazie alla ristrutturazione, inoltre, si potrà arrivare con ogni probabilità a produrre, a pieno regime, circa 15mila fagiani adulti in un anno (fino ad ora le strutture rimaste attive consentivano una produzione pari a 6mila unità). Gli animali potranno quindi essere liberati nelle zone di ripopolamento e cattura o ceduti agli Atc affinché ripopolino il territorio libero di caccia.

 

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