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Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Ridare valore al cibo e riscoprire i lavori della terra”: il monito di Carlo Petrini ai giovani

Sul tema della biodiversità, incontro al cinema Astra con 500 studenti che hanno partecipato a progetti della Provincia, seguiti da dottorandi e ricercatori dell’Università di Urbino

PESARO – Ha dialogato con i circa 500 studenti presenti al cinema Astra, raccontando della nascita di “Slow Food”, di “Terra Madre”, di gastronomia e di sostenibilità, esortandoli ad avere un ruolo attivo per uscire dalla crisi, in particolare attraverso due nuovi paradigmi: ridare valore al cibo (“riducendo gli sprechi e riscoprendo il piacere di gustare gli alimenti”) e ritornare ai lavori a contatto con la terra (“nella visione moderna dell’agricoltura, legata al biologico e alla salvaguardia del paesaggio”). Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, della rete delle “Comunità del Cibo” ed autore del libro “Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo” è intervenuto al “Festival della Felicità” a conclusione del progetto didattico “W la biodiversità” e del progetto “Countdown 2010”, portati avanti dalla Provincia attraverso il Servizio Politiche comunitarie (con l’Ufficio “Europe Direct Pesaro e Urbino”) ed il Servizio ambiente.

Con lui, sul palco, moderati dalla giornalista di “Radio Fano” Anna Rita Ioni, il presidente della Provincia Matteo Ricci, che ha spiegato ai giovani il significato del Festival (“E’ vero che la ricerca della felicità è soprattutto individuale, ma c’è anche una sfera pubblica della felicità, cioè il bene comune: l’origine della politica sta proprio in questo concetto, contribuire alla felicità della ‘polis’”), l’assessore provinciale alle Politiche comunitarie e all’Ambiente Tarcisio Porto (“La biodiversità rischia di essere una moda ma in realtà è essenziale per la nostra stessa esistenza”, “in Italia è necessario contrastare, attraverso politiche adeguate, la perdita progressiva di suolo e dunque di sostanza organica”), il biologo marino Roberto Danovaro dell’Università Politecnica delle Marche (“non ci può essere benessere se non sono presenti tre elementi fondamentali: cibo, aria respirabile e acqua, tutte funzioni che non sono prodotte dall’uomo ma dalla natura”).

Per l’Università di Urbino, che ha collaborato ai progetti della Provincia, sono intervenuti Riccardo Santolini (“risorsa paesaggio come chiave di compensazione economica”), Elena Viganò (“alimentazione, agricoltura e tutela della biodiversità”) ed Elisa Morri in rappresentanza dei 12 dottorandi in Scienze e ricercatori dell’Università di Urbino che nell’ambito del progetto della Provincia “W la biodiversità” hanno svolto lezioni in 7 istituti superiori del territorio provinciale, coinvolgendo 23 classi, per un totale di 500 alunni.

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