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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Ricci: «Tomasucci esempio per le nuove generazioni, raccogliere suo testimone»

L’omaggio della Provincia: intitolazione alla memoria al Centro per l’Impiego

PESARO – Aveva voluto onorare il consiglio provinciale solenne, in occasione del 60esimo anniversario dell’elezione diretta dell’assemblea. Fu la sua ultima uscita pubblica, poco più di un anno fa. Ora la Provincia rende omaggio ad Evio Tomasucci, partigiano,  senatore della Repubblica e amministratore, dedicandogli la sala convegni del Centro per l’Impiego. Così Matteo Ricci nella cerimonia: «La vita di Tomasucci è un esempio. Il suo testimone non va lasciato cadere e deve essere raccolto dalle nuove generazioni. Ha partecipato in prima persona alla Resistenza. Ha condotto tante battaglie per l’affermazione dei diritti dei lavoratori e si è speso con energia per l’affermazione dei principi della Costituzione. Prima ha contributo a liberare poi a ricostruire il territorio, ponendo le basi per lo sviluppo. Dall’amore per la famiglia è scaturito il suo impegno nel sociale». E ancora il presidente cita l’attività rilevante «nelle amministrazioni locali e nell’ambito del sistema delle autonomie. Da vicepresidente della Provincia, Tomasucci  ha favorito opere importanti nell’adeguamento infrastrutturale e nel potenziamento della rete dei servizi. Ricordiamo anche le politiche per le aree interne. Ma soprattutto si è fatto interprete dei valori di eticità, buon governo e ascolto dei cittadini. La sala del Centro per l’impiego da oggi diventa ancora più simbolica: è un luogo dedicato al lavoro e ai giovani, proiettato al futuro». Prosegue Ricci: «Evio Tomasucci era l’immagine della “forza tranquilla”. Aveva astuzia e simpatia». Infine: «Anche ieri abbiamo subìto nuove provocazioni da movimenti di ispirazione fascista. Ma finché sarò presidente, non concederò mai sale intitolate a partigiani a chi è contro i principi della Costituzione. Credo che la democrazia si difenda così». Ceriscioli annuncia la volontà del Comune di intitolare a Tomasucci «una strada o una piazza nella nuova area del “progetto cives”, a Villa Fastiggi». E va avanti: «Nella recente vertenza per la cooperativa La Ginestra, sentivamo la sua presenza. Si è speso per i diritti dei lavoratori, per la dignità del lavoro, per l’inserimento occupazionale dei diversamente abili. Ci lascia un’eredità importante». Mentre Emilio Bruni, commosso, ricorda Tomasucci negli anni della giovinezza: «E’ stato segretario della federazione per 11 anni: caso unico in Italia. Era duttile ma fermo. Io avevo un carattere “anarcoide”, lui voleva farmi rientrare nei ranghi e mi spedì alla scuola di Milano per non perdermi. Tomasucci c’è sempre stato, durante l’occupazione della miniera di Cà Bernardi, all’epoca della crisi della federazione dopo la rivolta in Ungheria. Sapeva gestire le situazioni, aveva un rapporto privilegiato con Togliatti, era in grado di mediare». In sala tanti partigiani, consiglieri, assessori. E i parlamentari Oriano Giovanelli
e Pietro Gasperoni. Chiude la figlia Alfonsina, presente con il fratello Roberto e il genero Gastone: «Grazie alle istituzioni per il grande regalo e per l’affetto». 

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