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Origine: Informazione e stampa - Autore: Francesco Nonni

Ricci rilancia il piano scuola: «Valorizzare urbanisticamente le strutture più vecchie per costruire istituti nuovi»

Il presidente: non confondere il piano scuola con quello di risanamento dell’Ente

PESARO –  Lo Stato taglia le risorse agli enti locali per la manutenzione scolastica? Matteo Ricci rilancia il piano scuola: «Il tema è edificare scuole nuove, servono spazi moderni e sicuri. L’unico modo per farlo, in futuro, è quello di valorizzare in termini  urbanistici le scuole messe peggio, per avere le risorse da destinare ai nuovi edifici. E’ una linea che abbiamo sempre detto di volere adottare su Pesaro, Fano e Urbino». E, in ogni caso, laddove ci sono strutture che richiedono una manutenzione straordinaria e risorse molto rilevanti «di cui nessuno allo stato attuale dispone, né la Provincia né i Comuni».
Pesaro. Nel caso specifico pesarese, «è stata fatta un’analisi sulla situazione degli istituti. Quello che necessita di maggiori interventi è il liceo classico, con una previsione di manutenzione straordinaria che supera i 2 milioni e mezzo di euro. Immediatamente dopo c’è l’istituto Magistrale di viale XI Febbraio, con una situazione leggermente migliore. Infine l’Alberghiero, che in questo momento è quella che ha bisogno di interventi  meno urgenti».
La linea. «Abbiamo sempre ragionato su queste 3 scuole – continua il presidente -. Ma la prima in assoluto, alla quale bisogna dare una prospettiva, è il Classico. Perché l’edificio è datato, gli spazi sono piccoli e non più adeguati. Alla scuola va dato un orizzonte, in primis in termini di sicurezza». Anche perché, ribadisce, «né la Provincia né il Comune nei prossimi anni avranno 2 milioni e mezzo di euro per mettere a posto l’edificio. Se vogliamo essere seri e avere a cuore la tutela dei ragazzi l’unico modo fattibile, oggi, è quello che abbiamo tratteggiato nel piano scuola. L’obiettivo? E’ quello di arrivare all’edilizia scolastica, alle scuole sicure, partendo dalla valorizzazione della sede attuale della scuola. Orientando tra l’altro l’edilizia sul costruito e non sul consumo di nuovo territorio». 
Livelli differenti. Ma il presidente dà anche lo stop alle «interpretazioni strumentali»: «Se qualcuno sostiene che vendiamo il liceo classico per fare cassa, io fermo ogni dietrologia: non c’è neanche una scuola nel piano di alienazioni della Provincia». E aggiunge: «Un conto è il piano di risanamento della Provincia e di vendita immobiliare che abbiamo approvato. E lì dentro non ci sono istituti scolastici. Altra faccenda è il piano scuola». Insomma, anche con riferimento al progetto nuovo Campus, il presidente della Provincia lascia intendere che ogni azione e previsione urbanistica sarà finalizzata «per costruire il nuovo Liceo classico. Cosa ben diversa dall’affermare che vogliamo vendere il Mamiani per rimpinguare in qualche modo le finanze dell’Ente». Anzi: «Vale l’esatto contrario: quello che faremo sarà tutto convogliato per il nuovo liceo classico». E’ l’idea alla base del nuovo Campus: «Intercettare risorse per fare scuole nuove e risolvere il problema manutenzioni».

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