Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: g.r.

Registro Tumori, il Ministro Sirchia assicura il finanziamento

I dati presentati a Roma da Provincia e Ausl 2 di Urbino, presente il dottor Soffritti della Fondazione "Ramazzini" di Bologna che ha collaborato al progetto di ricerca

Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha dato la propria disponibilità a finanziare, attraverso i fondi per la ricerca, il progetto portato avanti in questi anni dalla Ausl 2 di Urbino in collaborazione con la Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali "B.Ramazzini" di Bologna e la sezione bolognese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, sfociato nel Registro Tumori della provincia di Pesaro e Urbino. In una conferenza stampa svoltasi a Roma su iniziativa dell'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, che ha sempre sostenuto in questi anni il progetto, e della Ausl 2 di Urbino, il Ministro si è detto "impressionato per l'immenso e accurato lavoro svolto", ringraziando per i dati messi a disposizione della sanità (ben 12 volumi) ed auspicando che questo modello di ricerca venga esteso a tutte le Marche ed in futuro anche al resto d'Italia.

La rilevanza del Registro Tumori presentato a Roma è data non solo dal fatto che l'allora Usl 5 di Urbino, insieme al Comune di San Giovanni Rotondo, è l'unica zona d'Italia dove i tumori sono stati monitorati per 35 anni, ma anche dal fatto che l'intera provincia di Pesaro e Urbino è la prima in Italia, per numerosità dei Comuni (67) ed estensione territoriale (2899,85 Kmq) ad avere un controllo epidemiologico costante sulla mortalità, in particolare quella tumorale. L'impostazione scientifica consente infatti di esaminare le differenze, che possono essere forti, tra zona e zona, tra il piccolo comune e la città, individuando quali organi vengono maggiormente colpiti. Uno strumento che risulta utilissimo anche per la prevenzione, come evidenziato in conferenza stampa dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, che nell'illustrare le ragioni del Registro Tumori e la costante partecipazione finanziaria della Provincia negli anni (dal 1994 ad oggi sono stati spesi 290 milioni di lire), ha sottolineato l'importanza dell'attività di ricerca svolta sia alla luce del lavoro da compiere nell'ambito del Piano Triennale di Sviluppo Ecosostenibile, sia per avviare una forte campagna di prevenzione insieme alla Regione, ai Comuni, alle Asl e all'Azienda Ospedaliera per migliorare la qualità della vita, il livello di salute della popolazione e ridurre le morti per tumore.

Il dottor Morando Soffritti, direttore della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali "B.Ramazzini" di Bologna, ha evidenziato come oggi nei paesi industrializzati circa una persona su due sia colpita dal tumore ed una su tre deceda. "Data la dimensione della patologia e la sua complessità - ha detto - è impensabile ritenere che possa esistere, o possa essere prodotta in un prossimo futuro, una 'pillola magica' in grado di guarire il cancro. E' invece ragionevole pensare che soltanto una strategia integrata di interventi possa determinare una riduzione dell'incidenza e della mortalità per questa patologia. Fra gli strumenti a disposizione, i Registri di Mortalità Nominativa, con particolare riguardo ai tumori, hanno un ruolo importante perché consentono di fornire la dimensione precisa della mortalità per cancro rispetto a quella per altre malattie, identificare gli agenti e fattori di rischio oncogeni e di gruppi di popolazione a rischio, valutare l'efficacia di strategie preventive e cliniche ed altro".

Sui dati si è soffermata la dottoressa Paola Colantoni, sociologo coordinatore dell'Azienda Usl 2 di Urbino, che ha evidenziato come nel territorio provinciale oltre il 30% dei decessi sia dovuto a tumore (un cittadino su 3, in linea con la media nazionale) e come siano più colpiti gli uomini rispetto alle donne. I tumori costituiscono la prima causa di morte sotto i 60 anni (40,38%) e dai 60 in avanti rappresentano circa l'85% della mortalità generale. A livello statistico la mortalità tumorale inizia ad avere peso già dalla classe di età 55-59 anni (con 322 persone decedute nel periodo '95-'99, di cui 208 uomini e 114 donne). Sempre nel periodo '95-'99 la mortalità per tumori allo stomaco ha rappresentato il 13,6% del totale, al colon il 7,5%, alla trachea, bronchi e polmoni il 19,3%, alla mammella 5,6%, alla prostata 5,1%, alla vescica 3,6%, in altre zone 45,3%. Raffrontando i dati del 1995 con quelli del 1999, si registra un abbassamento della mortalità per tumore maligno dello stomaco, mentre vi è un aumento della mortalità per tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni. Intervenendo alla conferenza stampa, il vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Giuseppe Mascioni ha evidenziato come "la conoscenza complessiva delle cause di morte consenta al programmatore sanitario di indirizzare correttamente i piani di prevenzione e di diagnosi precoce, utilizzando in maniera corretta i fondi, spesso non utilizzati o mal utilizzati, destinati alla prevenzione. Considero la presenza del Ministro Sirchia - ha proseguito - un atto di attenzione per le Marche. In questa regione c'è una buona sanità ed un buon grado di salute dei cittadini". All'incontro ha preso parte anche il dottor Giovanni Cappuccini, in rappresentanza del direttore generale della Ausl 2 di Urbino dottor Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha dato la propria disponibilità a finanziare, attraverso i fondi per la ricerca, il progetto portato avanti in questi anni dalla Ausl 2 di Urbino in collaborazione con la Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali "B.Ramazzini" di Bologna e la sezione bolognese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, sfociato nel Registro Tumori della provincia di Pesaro e Urbino. In una conferenza stampa svoltasi a Roma su iniziativa dell'Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino, che ha sempre sostenuto in questi anni il progetto, e della Ausl 2 di Urbino, il Ministro si è detto "impressionato per l'immenso e accurato lavoro svolto", ringraziando per i dati messi a disposizione della sanità (ben 12 volumi) ed auspicando che questo modello di ricerca venga esteso a tutte le Marche ed in futuro anche al resto d'Italia.

La rilevanza del Registro Tumori presentato a Roma è data non solo dal fatto che l'allora Usl 5 di Urbino, insieme al Comune di San Giovanni Rotondo, è l'unica zona d'Italia dove i tumori sono stati monitorati per 35 anni, ma anche dal fatto che l'intera provincia di Pesaro e Urbino è la prima in Italia, per numerosità dei Comuni (67) ed estensione territoriale (2899,85 Kmq) ad avere un controllo epidemiologico costante sulla mortalità, in particolare quella tumorale. L'impostazione scientifica consente infatti di esaminare le differenze, che possono essere forti, tra zona e zona, tra il piccolo comune e la città, individuando quali organi vengono maggiormente colpiti. Uno strumento che risulta utilissimo anche per la prevenzione, come evidenziato in conferenza stampa dal presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, che nell'illustrare le ragioni del Registro Tumori e la costante partecipazione finanziaria della Provincia negli anni (dal 1994 ad oggi sono stati spesi 290 milioni di lire), ha sottolineato l'importanza dell'attività di ricerca svolta sia alla luce del lavoro da compiere nell'ambito del Piano Triennale di Sviluppo Ecosostenibile, sia per avviare una forte campagna di prevenzione insieme alla Regione, ai Comuni, alle Asl e all'Azienda Ospedaliera per migliorare la qualità della vita, il livello di salute della popolazione e ridurre le morti per tumore.

Il dottor Morando Soffritti, direttore della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali "B.Ramazzini" di Bologna, ha evidenziato come oggi nei paesi industrializzati circa una persona su due sia colpita dal tumore ed una su tre deceda. "Data la dimensione della patologia e la sua complessità - ha detto - è impensabile ritenere che possa esistere, o possa essere prodotta in un prossimo futuro, una 'pillola magica' in grado di guarire il cancro. E' invece ragionevole pensare che soltanto una strategia integrata di interventi possa determinare una riduzione dell'incidenza e della mortalità per questa patologia. Fra gli strumenti a disposizione, i Registri di Mortalità Nominativa, con particolare riguardo ai tumori, hanno un ruolo importante perché consentono di fornire la dimensione precisa della mortalità per cancro rispetto a quella per altre malattie, identificare gli agenti e fattori di rischio oncogeni e di gruppi di popolazione a rischio, valutare l'efficacia di strategie preventive e cliniche ed altro".

Sui dati si è soffermata la dottoressa Paola Colantoni, sociologo coordinatore dell'Azienda Usl 2 di Urbino, che ha evidenziato come nel territorio provinciale oltre il 30% dei decessi sia dovuto a tumore (un cittadino su 3, in linea con la media nazionale) e come siano più colpiti gli uomini rispetto alle donne. I tumori costituiscono la prima causa di morte sotto i 60 anni (40,38%) e dai 60 in avanti rappresentano circa l'85% della mortalità generale. A livello statistico la mortalità tumorale inizia ad avere peso già dalla classe di età 55-59 anni (con 322 persone decedute nel periodo '95-'99, di cui 208 uomini e 114 donne). Sempre nel periodo '95-'99 la mortalità per tumori allo stomaco ha rappresentato il 13,6% del totale, al colon il 7,5%, alla trachea, bronchi e polmoni il 19,3%, alla mammella 5,6%, alla prostata 5,1%, alla vescica 3,6%, in altre zone 45,3%. Raffrontando i dati del 1995 con quelli del 1999, si registra un abbassamento della mortalità per tumore maligno dello stomaco, mentre vi è un aumento della mortalità per tumore maligno di trachea, bronchi e polmoni. Intervenendo alla conferenza stampa, il vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Giuseppe Mascioni ha evidenziato come "la conoscenza complessiva delle cause di morte consenta al programmatore sanitario di indirizzare correttamente i piani di prevenzione e di diagnosi precoce, utilizzando in maniera corretta i fondi, spesso non utilizzati o mal utilizzati, destinati alla prevenzione. Considero la presenza del Ministro Sirchia - ha proseguito - un atto di attenzione per le Marche. In questa regione c'è una buona sanità ed un buon grado di salute dei cittadini". All'incontro ha preso parte anche il dottor Giovanni Cappuccini, in rappresentanza del direttore generale della Ausl 2 di Urbino dottor Ciro Mingione

 

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