Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Milena Bonaparte

«Ragazzi, prendete in mano il vostro futuro»

L'appello del presidente Ucchielli a conclusione del Meeting dei giovani. E il ping pong entusiasma il Tridente

URBINO. Il college è rimasto lo stesso. È quello che ha visto i tempi della contestazione, della lotta, delle barricate. All'ingresso c'è che ricorda gli anni Settanta, quel giorno che arrivò Pertini a incontrare gli studenti e i "fermi" della sera prima. Ma appena al Tridente si affaccia il fiume colorato dei giovani del Meeting si ha subito la sensazione che l'immagine in bianco e nero appartenga a una sorta di Jurassic Park. Sorridenti, impegnati, tecnologici. Nell'arena che ha concluso venerdì mattina la tre giorni del raduno internazionale "Cittadini si diventa", organizzato dalla Provincia di Pesaro Urbino (assessorato alle politiche giovanili) e dal Consiglio provinciale dei giovani eletti, l'atmosfera è quella del talk show televisivo ma in un confronto-scontro disteso, aperto e soprattutto costruttivo tra ragazzi e amministratori.

È l'atteso ping pong del quarto Meeting. Da una parte i giovani, sia quelli attivi nelle consulte e nei consigli di ogni parte d'Italia e anche arrivati dall'estero sia gli studenti e i ragazzi della porta accanto, dall'altra gli assessori, i dirigenti, i politici di lunga esperienza.

Accanto al presidente della Provincia Palmiro Ucchielli era atteso il leader della Regione Lazio Piero Marrazzo, trattenuto a Roma dal "deficit sanità", un'importante riunione per il piano di rientro, e al suo posto è intervenuto Massimiliano Monnanni, responsabile per le politiche in favore dei giovani.

La "pallina" batte da un tavolo all'altro, tenuta in equilibrio dall'abile conduzione di Filippo Solibello della trasmissione di Radio2 Caterpillar.

Impegno e responsabilità a confronto ed efficacia degli strumenti utilizzati per andare incontro alle esigenze dei ragazzi, il tema al centro dell'arena. Attacca Davide Pietrantoni, 27 anni, nella doppia veste di attuale assessore alle politiche giovanili del Comune di Massa Lombarda ed ex esponente del Centro giovani della città: «Ogni giorno sono in guerra con il capo ufficio tecnico, una battaglia infinita contro la mentalità della vecchia guardia che tra le priorità mette i giovani sempre all'ultimo posto. La burocrazia, il guaio è certa burocrazia».

Immediata la replica di Vittorio Sopetto, dirigente delle politiche giovanili del Comune di Torino: «Il problema è soltanto di linguaggio, dobbiamo adottare un alfabeto comune per comprenderci. Proviamo a mettere in circolo le parole magiche come gara pubblica,finanziamenti, procedure, risorse... allora sì che vedremo realizzate le reciproche aspettative».

Chiara De Notaris, 16 anni, pesarese, redattrice del periodico del liceo Marconi "La Scintilla" mette il dito nella piaga: «La prima esigenza è quella di cominciare a studiare sul serio l'educazione civica nelle scuole. Sono molto gravi le lacune dei giovani in questo campo. Servirebbero poi la semplificazione degli iter burocratici e una maggiore collaborazione tra istituzioni ed enti, che spesso fanno confusione e disorientano noi giovani».

A questo punto entra nel ping pong il presidente della Provincia Palmiro Ucchielli, ideatore ed entusiasta promotore del Meeting internazionale sulle politiche giovanili. E l'atmosfera si riscalda: «Mi chiedete come fare a ritrovare fiducia nelle istituzioni? Come invertire il trend dell'antipolitica? Non esiste una ricetta per tutto. L'importante è esserci, ogni giorno, con serietà e coerenza. Voi giovani siete una risorsa strategica. Dobbiamo combattere insieme la battaglia contro la burocrazia e per la ricerca di sempre nuove risorse e finanziamenti. Così realizzeremo i nostri progetti. Ma voi giovani, datevi da fare, andate nel vostro Comune, in Provincia, in Regione. Dovrebbe essere il contrario... ma se Maometto non va alla montagna... Spetta a voi farvi avanti. Cittadini si diventa con l'impegno, prendete in mano il vostro futuro, nessuno vi regala nulla».

Dopo la testimonianza di un membro dell'ambasciata italiana in Costa d'Avorio, che racconta come proprio i giovani hanno fatto rientrare un colpo di Stato e riportato la pace in un paese tagliato in due, fa eco a Ucchielli il presidente del Consiglio dei giovani eletti della provincia di Pesaro Urbino Federico Scaramucci, che lancia alla platea una provocazione: «È vero, noi ragazzi siamo pigri, non abbiamo le p..., preferiamo starcene a casa protetti e rassicurati dai nostri genitori. In realtà con la passione e l'entusiasmo potremmo fare grandi cose. Tiriamo fuori la grinta! Perché non abbiamo fiducia? Perché stiamo troppo bene... se avessimo difficoltà contro cui combattere sarebbe diverso».

Allora gli interventi si moltiplicano, i giovani danno voce a quasi tutte le regioni italiane e poi le tante testimonianze dall'estero. Alla fine la partita è vinta in entrambi i fronti. Un bel pareggio. Perché hanno vinto il dialogo e la voglia di cambiare. Il desiderio di realizzare insieme sogni e progetti.

torna all'inizio del contenuto