Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

“Punto Zero”, mostra di Gianluca Panareo in tre luoghi di Pesaro: Archivio Macula, Scalone Vanvitelliano e Chiesa di S.Maria Maddalena

Promossa dal Centro internazionale di cultura fotografica “Macula” e curata da Giovanni Gaggia e Mona Lisa Tina, verrà inaugurata il 24 ottobre: installazioni, mostra fotografica e spettacolo teatrale

PESARO – Una mostra articolata in tre luoghi di Pesaro, seguendo un percorso che intreccia installazione, fotografia e spettacolo teatrale. Si tratta di “Punto Zero”, prima personale dell’artista 26enne Gianluca Panareo, promossa da “Macula” (Centro internazionale di cultura fotografica) e curata da due dei performers più accreditati nel panorama nazionale, Giovanni Gaggia e Mona Lisa Tina, con l’intervento critico di Giovanna Giannini Guazzugli.

L’inaugurazione è prevista per venerdì 24 ottobre: prima tappa sarà alle ore 18.30 all’Archivio Macula, presso “Pesaro Studi” (in viale Trieste 296), dove si potrà ammirare l’installazione “Loys”, con il coordinamento scientifico di Arianna Zaffini e Marco Andreani; seconda tappa alle ore 19.30 allo Scalone Vanvitelliano (in Piazza del Monte) dove verrà allestita una mostra fotografica sotto forma di installazione; terza tappa, alle ore 21.30, nella Chiesa di Santa Maria Maddalena, dove è in programma “Lègo”, particolare spettacolo teatrale senza attori, atto unico della drammaturga Margarita Egorova, per la regia di Panareo.

L’originale percorso artistico, patrocinato da Comune di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino (attraverso il Sistema provinciale di arte contemporanea Spac) e Mab (Marche musei archivi biblioteche), in collaborazione con XXX Fuorifestival, Sponge ArteContemporanea e Vicolocorto, è stato presentato in una conferenza stampa in Provincia, a cui ha partecipato anche il neo presidente Daniele Tagliolini.

“Con questa iniziativa – ha detto il presidente di “Macula” Alessandro Giampaoli – avviamo una nuova modalità di produzione di lavoro artistico, dove due artisti affermati fanno da guida ad uno più giovane, pur avendo Panareo un percorso già maturo. Vorremo far diventare lo Scalone Vanvitelliano una sorta di laboratorio aperto”.

Gli artisti Giovanni Gaggia e Mona Lisa Tina (quest’ultima in collegamento skipe) hanno spiegato il loro insolito ruolo di curatori. “Nel mese di agosto abbiamo presentato un nostro progetto, Centrum Naturae, dove siamo stati guidati dal grande artista Roberto Paci Dalò. E’ stato un percorso fondamentale, per questo abbiamo voluto a nostra volta aiutare un artista più giovane, ma dalle grandi potenzialità.

L’artista pesarese Gianluca Panareo (di cui si sono occupati anche Espoarte e Artribune), ha illustrato la sua esperienza. “Sono scappato da Pesaro a 19 anni perché mi sembrava troppo soffocante. Ma a Milano, dove ho vissuto per vari anni, non ho trovato l’ambiente fertile che mi aspettavo. Nel frattempo qui a Pesaro si era creata un’energia nuova, grazie alle iniziative di Macula, XXX Fuorifestival e altre realtà. Così ho deciso così di tornare. ‘Punto Zero’ è una ripartenza, attraverso i vari linguaggi che mi caratterizzano. La mia esperienza inizia infatti come regista teatrale, poi si è affiancata la fotografia, che considero ‘istanti teatrali congelati’, per arrivare all’installazione”.

“In molti – ha sottolineato il direttore artistico di XXX Fuorifestival Claudia Ottaviani - ricordano l’installazione performativa di Panareo alla Sinagoga di Pesaro, nell’ambito del nostro festival. Abbiamo capito subito le sue potenzialità e siamo felici che quel successo abbia dato  l’imput a Gianluca per tornare a Pesaro”.

“Le mostre d’arte – ha detto il presidente della Provincia Daniele Tagliolini – devono diventare qualcosa che fa parte della nostra quotidianità culturale ed umana. Questo ente ha creduto da sempre nel linguaggio culturale, quello che dobbiamo fare è mantenere fertile il terreno della cultura, reinventandoci circuiti economici favorevoli. Ringrazio tutti quelli che ci credono, perché attraverso la loro sfida è possibile contaminare tutti i territori e far fruire nuovi percorsi culturali”.  

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