Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Provincia di Pesaro e Urbino, qualche spiraglio di ottimismo

La Regione Marche dovrebbe trasferire risorse per gestire i servizi in questa fase di transizione. Messo in “sicurezza” il Centro antiviolenza provinciale, che verrà affidato ad un Ambito sociale

PESARO – Qualche spiraglio di ottimismo per la Provincia di Pesaro e Urbino. In apertura del consiglio provinciale, il presidente Daniele Tagliolini ha aggiornato i presenti sull’ultima riunione del Cal (Consiglio delle autonomie locali), a cui hanno partecipato anche rappresentanti della Regione Marche.

In quella sede, alla nuova richiesta dei presidenti delle Province di avere uno stanziamento dedicato per garantire ai cittadini i servizi in questa fase di transizione, i due amministratori hanno evidenziato come la Regione stia facendo valutazioni sui cosiddetti “residui perenti” (fondi impegnati ma non trasferiti, per un importo di circa 30milioni di euro) che potrebbero essere trasferiti alle Province insieme ad altri residui, il cui ammontare verrà reso noto probabilmente in un incontro congiunto con Anci e Upi.

“Come Cal – ha aggiunto il presidente della Provincia – abbiamo presentato un documento predisposto da due tecnici sulle anomalie presenti nella proposta di legge regionale, come ad esempio la mancata previsione di ulteriori risorse sulle funzioni che dalle Province torneranno alla Regione, quali il sostegno ai minori disabili sensoriali o la gestione del nostro Centro recupero animali selvatici. Ci è stata dimostrata disponibilità, lunedì in commissione ripresenteremo emendamenti”.

I RISPARMI REALIZZATI E FUTURI
In un incontro a Roma con altri presidenti di Provincia, è emerso come l’amministrazione di Pesaro e Urbino sia in una situazione migliore rispetto ad altre realtà italiane. “Il fatto di gestire competenze delegate in passato dalla Regione, come i Centri per l’impiego ed il dissesto idrogeologico – ha spiegato Tagliolini - ci agevolerà nel momento in cui tali funzioni, come previsto dalla legge, torneranno alla Regione stessa con il relativo personale, visto che rientreranno nel taglio del 50% delle spese per i dipendenti che la legge di stabilità ha disposto per le Province. In altre Regioni ci sono diverse Province tecnicamente in pre-dissesto anche perché, non avendo la gestione dei Centri per l’impiego, non ce la fanno a tagliare della metà tali spese”.

Altro aspetto che garantirà maggiormente la Provincia è “l’aver avviato i prepensionamenti con un iter anticipato che una volta a regime, nel 2017, consentirà di risparmiare risorse per 2.848.741 euro, tra pensionamenti ordinari e prepensionamenti. Adesso l’Inps sta frenando altre realtà che vorrebbero incamminarsi su questa strada”. Altri risparmi verranno dall’avvenuta chiusura della sede di rappresentanza di Urbino (60mila euro l’anno di affitto), dal trasferimento di vari uffici (10/15mila euro di risparmi annui) e da variazioni nelle utenze telefoniche, il tutto per un totale di circa 100mila euro. “E’ un momento delicato, dove tutti dobbiamo metterci in gioco un po’ di più. La scelta è quella del risparmio e ci sono ancora margini operativi interessanti”.

CENTRO ANTIVIOLENZA PROVINCIALE
Per dare continuità alla preziosa attività svolta in questi anni dal Centro antiviolenza provinciale “Parla con noi”, senza disperdere il bagaglio di esperienze e conoscenze, il consiglio provinciale ha deliberato di trasferire la gestione della struttura, attualmente in capo alla Provincia, ad uno dei 6 Ambiti territoriali sociali (che già contribuiscono con propri fondi), concertando con essi quale potrà essere il capofila.
“Poiché le azioni di contrasto alla violenza ricadono sul versante del sociale e non rientrano più, per effetto della Legge Del Rio, tra le competenze provinciali – ha detto Daniele Tagliolini - abbiamo voluto mettere in sicurezza un’eccellenza di questo territorio, garantendole un futuro più certo ed impegnandoci ad accompagnare il processo di trasferimento delle funzioni ad un altro soggetto pubblico”.

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