Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b.

Prosegue il tour contro il “male del bere”

"Alcoladolescenza" fa tappa a Orciano, nuovo incontro con gli alunni delle scuole

Conoscere per non lasciarsi tentare. Toccare con mano l’alienazione della dipendenza, le conseguenze negative sulla salute, i disagi sociali di una vita “schiava” del bicchiere. Sapere tutto questo per dire basta, oppure evitare l’ingresso nel tunnel. C’è un progetto pilota che sta facendo il giro delle scuole della provincia per lanciare un messaggio che mira alla prevenzione e alla sensibilizzazione di ragazzi, insegnanti, genitori e in genere di tutta la cittadinanza. Si chiama “Alcoladolescenza” ed è una sorta di tour contro il “male del bere”, l’etilismo, una dipendenza che si sta diffondendo in maniera allarmante tra i giovani della provincia, in particolare nelle zone interne del territorio.

L’intervento prevede 20 incontri (preparatori, operativi e aperti al pubblico) con gli alunni delle classi di III media degli istituti comprensivi di Cagli, Fermignano, Montefelcino, Orciano e Pergola.

Dopo le prime due tappe, il prossimo appuntamento è in programma mercoledì 19 gennaio alle 21 nella sala del consiglio comunale di Orciano.

L’iniziativa, che si concluderà a febbraio, parte dall’assessorato agli affari sociali della Provincia, guidato da Graziano Ilari, ed è realizzato dagli operatori dell’associazione Algor di Fano, un gruppo di professionisti con esperienza maturata nei Centri alcolisti in trattamento (Cat) e ai Sert (Servizi tossicodipendenze).

«Il problema della diffusione del consumo di bevande alcoliche tra i giovani sta diventando ormai un drammatico fenomeno anche in provincia - spiega l’assessore Ilari -, per fronteggiare l’emergenza abbiamo pensato di partire con una serie di incontri rivolti alla fascia adolescenziale perché è proprio in questa fase della vita che tende a insorgere e a svilupparsi l’abuso di alcol e sostanze tossiche. Gli interventi di prevenzione mirano sia a consolidare le risorse positive dell’individuo sia a sostenere le eventuali fragilità in modo da responsabilizzare i giovani nell’assunzione di alcol. Nell’iniziativa sono coinvolti anche gli insegnanti, i genitori e in genere l’intera cittadinanza perché il messaggio educativo perduri nel tempo sia scuola, sia in famiglia, sia nella società».

 

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