Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: m.b

“Più risorse per chi va in bicicletta”

Il consiglio provinciale chiede fondi al governo, Ricci illustra i progetti di piste ciclabili

È ecologica, fa bene alla salute e rende la viabilità più sicura e scorrevole. In difesa della bicicletta, “cenerentola” delle strade troppo spesso costretta a soccombere all’impero dei motori, il consiglio provinciale si appella al governo per chiedere maggiori finanziamenti a favore della circolazione sulle due ruote. In un ordine del giorno, votato all’unanimità nella seduta di lunedì mattina, si chiede che “a partire dalla legge finanziaria in corso, e così ogni anno, vengano destinati non meno di 210 milioni di euro a favore della legge 366/98 sulla mobilità ciclistica e sulla sicurezza stradale degli utenti della bicicletta”. Inoltre si sollecita il governo a dotarsi di un “piano della mobilità ciclistica nel quale siano stabiliti gli obiettivi di sviluppo dell’uso della bicicletta da raggiungere entro il 2005”. Il documento parte da un invito dell‘Upi (l’Unione delle Province italiane di cui Palmiro Ucchielli è presidente regionale) che sfonda per così dire una porta aperta nel palazzo di viale Gramsci dal momento che «la nostra Provincia – ha sottolineato l’assessore alle Opere pubbliche Mirco Ricci - è l’unica delle Marche ad aver presentato progetti per la realizzazione di piste ciclabili in base alla legge regionale 16/99».

Vale a dire: il corridoio previsto tra Pesaro e Fano, le piste che interessano Montecchio, Tavullia e Pian del Bruscolo, e l’anello ciclabile di Urbania. E c’è di più. «Quest’anno - ha ricordato Ricci - sono stati stanziati 500 mila euro a favore della mobilità ciclistica della provincia. Uno sforzo notevole, direi senza precedenti, che si unisce alle risorse di Regione e Comuni per un investimento complessivo di circa 3 milioni di euro».

Polemico il Verde Claudio Mari che, non soddisfatto dei progetti illustrati, ha sollecitato «interventi concreti per rimuovere gli ostacoli che limitano la circolazione sulle due ruote e per tutelare gli utenti “deboli” della strada».

A favore della cosiddetta mobilità alternativa, contro l’inquinamento atmosferico e acustico, e in generale per la sicurezza stradale, l’ordine del giorno parla chiaro: “Gli spostamenti giornalieri sulle brevi distanze (circa il 40%) possono e devono essere affrontati con il mezzo pubblico e le biciclette quali possibili mezzi alternativi all’auto”.

 

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