Comunicati stampa | Dalla Provincia
Origine: Informazione e stampa - Autore: Giovanna Renzini

Oltre 200 studenti alla “Giornata di educazione alla legalità” a Bottega di Vallefoglia

Intervenuti anche i familiari di Attilio Romanò, una delle quattro vittime della mafia a cui è intitolato il polo scolastico

VALLEFOGLIA – Oltre 200 studenti e insegnanti dell’istituto comprensivo statale “Pian del Bruscolo” (scuola dell’infanzia, primaria e media), della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Branca” di Sant’Angelo in Lizzola e della scuola secondaria di primo grado “Anna Frank” di Ca’ Lanciarino (Montecalvo in Foglia), sono stati i protagonisti della “Giornata di educazione alla legalità e di contrasto alle mafie” promossa dal Comune di Vallefoglia e dalla Provincia di Pesaro e Urbino all’anfiteatro “Carloni” del polo scolastico di Bottega di Vallefoglia.

Poesie, racconti, disegni, cartelloni con tanti spunti sulla lotta alla mafia, ma anche canzoni e brani musicali (questi ultimi a cura dell’orchestra “Incontro” della scuola media “Pian del Bruscolo”, diretta dal maestro Claudio Sanchioni) che hanno riempito di gioia la mamma, la sorella e la zia di Attilio Romanò, vittima della mafia, a cui è stato intitolato il polo scolastico, che porta anche i nomi di altri tre grandi uomini uccisi per mano mafiosa: Carlo Alberto dalla Chiesa, Piersanti Mattarella, Pio La Torre, impressi in una targa all’ingresso dell’anfiteatro presente nella struttura scolastica. Uno stato d’animo condiviso da Giuseppe Puntarello dell’associazione “Libera” (il cui nonno fu ucciso dalla mafia) e da tanti rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine presenti alla giornata, aperta dal dirigente dell’istituto comprensivo “Pian del Bruscolo” Marcello Masci.

“Educare alla legalità, contrastare le mafie e la delinquenza organizzata, salvaguardare questo territorio e questa regione - ha sottolineato il sindaco di Vallefoglia e presidente dell’Unione Pian del Bruscolo Palmiro Ucchielli - è un dovere istituzionale, etico e morale. Vogliamo queste terre libere da infiltrazioni malavitose, a Vallefoglia c’è un’economia di oltre 10mila imprese che non intendono pagare il pizzo ma restare libere: noi istituzioni, insieme alle forse dell’ordine, faremo di tutto per garantirglielo”.

“Sono felice di vedere qui tanti giovani – ha detto il presidente della Provincia Giuseppe Paolini - e mi colpisce soprattutto la presenza dei bambini della scuola dell’infanzia. Mi sono chiesto più volte quale sia l’età giusta per parlare di mafia, in realtà si può parlarne a tutte le età, dipende dal linguaggio che si usa. E’ nel silenzio che la mafia sviluppa i più grandi affari, per questo è importante parlarne sempre. Oggi si abusa fin troppo della parola legalità, ma ciascuno di noi può viverla rispettando le istituzioni, le leggi e aiutando i più deboli”. Da parte sua il consigliere regionale Andrea Biancani, nel ricordare ai ragazzi come la Regione nel 2017 abbia approvato una legge per combattere l’illegalità, ha ringraziato gli insegnanti “perché dietro ogni iniziativa c’è un percorso didattico fatto nelle scuole”.

“La scuola – ha detto la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Marcella Tinazzi - vede l’educazione alla legalità come fondamenta della propria azione didattica. Ma non si fa educazione alla legalità un’ora a settimana, si fa tutti i giorni, perché la legalità e la cittadinanza si vivono ogni giorno in ogni momento. Confrontarsi con le regole ci fa diventare liberi”.

“Siamo veramente contenti – ha detto ai giovani Maria Romanò, sorella di Attilio - di essere stamattina insieme a voi. Qualcuno ci dice ‘Chi ve lo fa fare’, perché questo riporta a galla la sofferenza, ma crediamo sia fondamentale parlare con i ragazzi. Non è solo la memoria ad essere importante, perché quella passa, quello che conta è l’impegno, che da questa giornata ci auguriamo entri nelle vostre vite. Oggi credo che Attilio sia nel cuore di tutti voi”.

“Negli ultimi 25 anni la nostra associazione – ha evidenziato Giuseppe Puntarello di ‘Libera’ - ha svolto la funzione di mettere insieme le forze migliori della società civile, i familiari delle vittime, le istituzioni, il mondo della scuola, diventando la più grande rete che lavora per l’affermazione della legalità. Giornate come questa, in cui si insediano nel territorio presidi di legalità, si imprimeranno nella mente dei ragazzi e ciò è fondamentale per costruire un futuro migliore”.

torna all'inizio del contenuto